La poesia della settimana è “Matrimonio / Marriage” di Gregory Corso poeta della beat-generation molto amato in Italia, dove aveva le sue radici e dove è stato spesso. Corso, morto nel 2001, ha voluto che le sue ceneri fossero sepolte a Roma nel cimitero acattolico del Testaccio, accanto alla tomba di Shelley, poeta al quale si è spesso ispirato; e dove è sepolto anche John Keats, altro poeta particolarmente apprezzato da lui. La traduzione di questa poesia irriverente, ironica e provocatoria è quella “storica” di Fernanda Pivano che di lui scrisse: «insolente al di là del sopportabile e strafottente nella più assoluta imprevedibilità qualunque cosa abbia detto o scritto ha sempre rivelato il dono di non dire mai una sciocchezza”». Insieme al testo originale, alla sua traduzione, come al solito la voce del poeta che legge il suo testo. La foto di copertina, scattata a New York nel 1989, è di Dario Bellini. Continua l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Gregory Corso
MATRIMONIO
Devo sposarmi? Devo essere buono?
Far colpo vestito di velluto e cappuccio da Faust sulla ragazza che abita accanto?
Portarla a cimitero invece che al cinema
dirle tutto su lupi mannari vasche da bagno e clarinetti biforcuti
poi desiderarla e baciarla e tutti i preliminari
e lei che arriva solo fino a un certo punto e io capisco perché
e non mi arrabbio dicendo Devi sentire! È bello sentire!
Invece la prendo tra le braccia mi appoggio a una vecchia tomba contorta
E corteggio lei la notte intera le costellazioni nel cielo –
Quando mi presenta ai suoi genitori
schiena ritta, capelli finalmente ravviati, strangolato da una cravatta,
devo sedere a ginocchie unite sul loro sofà da 3º grado
e non domandare Dov’è il bagno?
Come sentirmi se non come sono,
pensando spesso al sapone Flash Gordon –
O come dev’essere orribile per un giovanotto
seduto davanti a una famiglia e la famiglia che pensa
Non l’abbiamo mai visto! Vuole la nostra Mery Lou!
Dopo il tè e i dolci fatti in casa mi chiedono Come ti guadagni la vita?
Devo dirglielo? Gli sarei simpatico, dopo?
Direbbero Va bene sposatevi, perdiamo una figlia
ma guadagniamo un figlio –
E devo domandare allora Dov’è il bagno?
Dio, e il matrimonio! Tutta la famiglia e i suoi amici
e solo un pugno dei miei, tutti scrocconi e barbuti
che aspettano soltanto cibi e bevande –
E il prete! Mi guarda quasi mi masturbassi
nel chiedermi Vuoi questa donna per tua legittima sposa?
E io tremante che dire direi Torta Colla!
Bacio la sposa tutti quegli arrapati giù manate sulla schiena
È tutta tua, ragazzo! Ah-ah-ah!
E nei loro occhi si vede qualche oscena luna di miele in atto –
Poi tutto quell’assurdo riso e lattine che sbattono e scarpe
Cascate del Niagara! Orde di noi! Mariti! Mogli! Cioccolatini!
Tutti che affollano alberghi accoglienti
Tutti a fare la stessa cosa stanotte
L’impiegato indifferente che sa cosa sta per succedere
Gli idioti nella hall che lo sanno
Il fattorino dell’ascensore che lo sa fischiettando
Il portiere ammiccante che lo sa
Tutti lo sanno! Mi vien quasi voglia di non fare niente!
Stare alzato tutta la notte! Fissare negli occhi quell’impiegato d’albergo!
Gridando: Io nego la luna di miele! Io nego la luna di miele!
correndo aggressivo in quegli appartamenti quasi eccitati
urlando Pancia Radio! Zappa gatto!
Oh vivrei a Niagara per sempre! in una buia caverna sotto le Cascate
mi siederei il pazzo Lunatoredimiele
e escogitar modi per rompere matrimoni, fustigatore di bigamia
santo del divorzio –
Ma devo sposarmi essere buono
Che bello sarebbe tornare a casa da lei
e sedermi vicino al fuoco mentre lei in cuicna
col grembiule giovane e bella vuole un mio figlio
e così felice per me da far bruciare il roast-beef
e viene a piangere da me e io mi alzo dalla grande sedia di padre
e dico Denti Natale! Cervelli radiosi! Mela sorda!
Dio che marito sarei! Sì, devo sposarmi!
Tanto da fare! per esempio entrare in casa di Mr. Jones a tarda notte
e coprirgli le mazze da golf di libri norvegesi 1920
o appendere una foto di Rimbaud alla falciatrice
o incollare francobolli di Tannu Tuva su tutto lo steccato di cinta
o quando viene la Signota Kindhead per la colletta del Fondo della Comunità
afferrarla e dirle Ci sono presagi sinistri nel cielo!
E quando il sindaco viene a chiedermi il voto dirgli
Quando li farai smettere di uccidere balene!
E quando viene il lattaio lasciargli un appunto nella bottiglia
Polvere di pinguino, portami polvere di pinguino, voglio polvere di pinguino –
Eppure se dovessi sposarmi e fosse il Connecticut e la neve
e lei partorisse un bambino e io non potessi dormire, esausto,
in piedi la notte, il capo su una muta finestra, il passato alle spalle,
trovandomi tremante nella situazione più solita
consapevole di responsabilità non rametto sporco né minestra di moneta Romana
O cosa sarebbe!
Certo gli darei per capezzolo un Tacito di gomma
Per sonaglio un sacco di dischi rotti di Bach
Attaccherei Della Francesca intorno alla culla
Cucirei l’alfabeto greco sul suo bavaglino
E per il suo passaggino costruirei un Partenone senza tetto
No, non credo che sarei quel tipo di padre
niente campagna niente neve niente muta finestra
ma rovente puzzolente isterica New York City
sette piani di scale, scarafaggi e topi sui muri
una grassa moglie reichiana che strilla da sulle patate Trovati un posto!
E cinque bambini mocciosi innamorati di Batman
E i vicini sdentati e forforosi
come quelle masse stracciate del 18º secolo
tutti che volgiono entrare e guardare la TV
Il padrone vuole l’affitto
Drogheria Gas Blue Cross & Electric Knights of Columbus
Impossibile sdraiarsi a sognare neve del Telefono, parcheggio fantasma –
No! Non devo sposarmi non devo sposarmi mai!
Ma – e Se fossi sposato a una bella donna sofisticata
alta a pallida in un vestito nero elegante e lunghi guanti neri
con un bocchino in mano e un bicchiere nell’altra
e vivessimo in una penthouse con un’enorme finestra
da cui vedere tutta New York e anche oltre nelle giornate serene
Non non riesco ad immaginarmi sposato a quel piacevole sogno prigione –
Ma e l’amore? Dimentico l’amore
non che sia incapace di amore
è solo che l’amore per me è strano come portare scarpe –
non ho mai voluto sposare una ragazza che somigliasse a mia madre
E Ingrid Bergman mi è sempre stata impossibile
E forse adesso c’è una ragazza ma è già sposata
E non mi piacciono gli uomini e…
ma ci deve essere qualcuno!
Perché e se a 60 anni non sono sposato,
tutto solo in una camera ammobiliata con macchie di piscio nelle mutande
e tutti gli altri sposati! Tutto l’universo sposato all’infuori di me!
Ah, eppure so bene che se ci fosse una donna possibile come io sono possibile
allora il matrimonio sarebbe possibile –
Come LEI nel suo solitario fasto esotico aspetta l’amante egiziano
così come aspetto io – privo di 2000 anni e del bagno della vita.
Traduzione di Fernanda Pivano
Gregory Corso
Marriage
Should I get married? Should I be Good?
Astound the girl next door with my velvet suit and faustaus hood?
Don’t take her to movies but to cemeteries
tell all about werewolf bathtubs and forked clarinets
then desire her and kiss her and all the preliminaries
and she going just so far and I understanding why
not getting angry saying You must feel! It’s beautiful to feel!
Instead take her in my arms lean against an old crooked tombstone
and woo her the entire night the constellations in the sky–
When she introduces me to her parents
back straightened, hair finally combed, strangled by a tie,
should I sit knees together on their 3rd degree sofa
and not ask Where’s the bathroom?
How else to feel other than I am,
often thinking Flash Gordon soap–
O how terrible it must be for a young man
seated before a family and the family thinking
We never saw him before! He wants our Mary Lou!
After tea and homemade cookies they ask What do you do for a living?
Should I tell them? Would they like me then?
Say All right get married, we’re losing a daughter
but we’re gaining a son-–
And should I then ask Where’s the bathroom?
O God, and the wedding! All her family and her friends
and only a handful of mine all scroungy and bearded
just waiting to get at the drinks and food–
And the priest! He looking at me if I masturbated
asking me Do you take this woman for your lawful wedded wife?
And I trembling what to say say Pie Glue!
I kiss the bride all those corny men slapping me on the backShe’s all yours, boy! Ha-ha-ha!
And in their eyes you could see some obscene honeymoon going on-–
then all that absurd rice and clanky cans and shoes
Niagara Falls! Hordes of us! Husbands! Wives! Flowers! Chocolates!
All streaming into cozy hotels
All going to do the same thing tonight
The indifferent clerk he knowing what was going to happen
The lobby zombies they knowing what
The whistling elevator man he knowing
The winking bellboy knowing
Everybody knowing! I’d be almost inclined not to do anything!
Stay up all night! Stare that hotel clerk in the eye!
Screaming: I deny honeymoon! I deny honeymoon!
running rampant into those almost climatic suites
yelling Radio belly! Cat shovel!
O I’d live in Niagara forever! in a dark cave beneath the Falls
I’d sit there the Mad Honeymooner devising ways to break marriages, a scourge of
bigamy a saint of divorce-–
But I should get married I should be good
How nice it’d be to come home to her
and sit by the fireplace and she in the kitchen
aproned young and lovely wanting by baby
and so happy about me she burns the roast beef
and comes crying to me and I get up from my big papa chair
saying Christmas teeth! Radiant brains! Apple deaf!
God what a husband I’d make! Yes, I should get married!
So much to do! like sneaking into Mr Jones’ house late at night
and cover his golf clubs with 1920 Norwegian books
Like hanging a picture of Rimbaud on the lawnmower
like pasting Tannu Tuva postage stamps all over the picket fence
like when Mrs Kindhead comes to collect for the Community Chest
grab her and tell her There are unfavorable omens in the sky!
And when the mayor comes to get my vote tell him
When are you going to stop people killing whales!
And when the milkman comes leave him a note in the bottle
Penguin dust, bring me penguin dust, I want penguin dust-–
Yet if I should get married and it’s Connecticut and snow
and she gives birth to a child and I am sleepless, worn,
up for nights, head bowed against a quiet window, the past behind me,
finding myself in the most common of situations a trembling man
knowledged with responsibility not twig-smear not Roman coin soup
O what would that be like!
Surely I’d give it for a nipple a rubber Tacitus
For a rattle bag of broken Bach records
Tack Della Francesca all over its crib
Sew the Greek alphabet on its bib
And build for its playpen a roofless Parthenon
No, I doubt I’d be that kind of father
not rural not snow no quiet window
but hot smelly New York City
seven flights up, roaches and rats in the walls
a fat Reichian wife screeching over potatoes Get a job!
And five nose running brats in love with Batman
And the neighbors all toothless and dry haired
like those hag masses of the 18th century
all wanting to come in and watch TV
The landlord wants his rent
Grocery store Blue Cross Gas & Electric Knights of Columbus
Impossible to lie back and dream Telephone snow, ghost parking-–
No! I should not get married and I should never get married!
But–imagine if I were to marry a beautiful sophisticated woman
tall and pale wearing an elegant black dress and long black gloves
holding a cigarette holder in one hand and highball in the other
and we lived high up a penthouse with a huge window
from which we could see all of New York and even farther on clearer days
No I can’t imagine myself married to that pleasant prison dream-–
O but what about love? I forget love
not that I am incapable of love
it’s just that I see love as odd as wearing shoes-–
I never wanted to marry a girl who was like my mother
And Ingrid Bergman was always impossible
And there maybe a girl now but she’s already married
And I don’t like men and-–
but there’s got to be somebody!
Because what if I’m 60 years old and not married,
all alone in furnished room with pee stains on my underwear
and everybody else is married! All in the universe married but me!
Ah, yet well I know that were a woman possible as I am possible
then marriage would be possible-–
Like SHE in her lonely alien gaud waiting her Egyptian lover
so I wait -– bereft of 2,000 years and the bath of life.
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