Da qualche giorno, a Salerno, il flusso di immagini pubblicitarie o di informazione politica che quotidianamente abbiamo sotto gli occhi per influenzarci, farci scegliere, condizionarci, raramente informarci, è interrotto improvvisamente e quasi misteriosamente da una serie di maxi-manifesti collocati in varie parti della città, contenenti versi di poeti. Versi semplici, lapidari, efficaci, che cercano di suscitare/provocare attenzione, pensiero, riflessione.
Casa della poesia da tempo promuove progetti che portano la poesia fuori dai luoghi cosiddetti deputati convinti che la poesia debba essere vissuta, che sia soprattutto un momento di aggregazione e di condivisione, utilizzando ogni mezzo possibile, anche aggredendo la città con una sorta di irruzione poetica.
Si tratta, nella volontà dei responsabili di Casa della poesia, di una sorta di operazione di arte sociologica che attraverso l’interruzione e la sospensione del quotidiano, del flusso pubblicitario, trasforma uno spazio abitualmente utilizzato a scopo utilitaristico e propagandistico, del suo contrario, non c’è nulla da vendere o da propagandare, ma si offre uno spazio “bianco”, un momento di riflessione e di crescita spirituale.
La velocità e l’approssimazione dello sguardo abituato a subire passivamente il flusso ininterrotto di immagini rallenta improvvisamente, crea una pausa e una sospensione, trasformandosi in momento di riflessione lasciando si permeare della profondità della poesia.
La sorpresa di trovare, attraversando la nostra città, i versi di alcuni straordinari poeti, è piacere per gli occhi, il cuore, la mente. I versi offrono al passante la possibilità di fermarsi, leggere, riflettere, entrare in un pensiero che mette insieme bellezza e riflessione, stupore e desiderio di condivisione.
I maxi-manifesti mettono in evidenza i versi di quattro dei grandi poeti, conosciuti in città perché protagonisti di tanti incontri e readings, particolarmente importanti tra i tantissimi che in questi 25 anni hanno frequentato Casa della poesia.
Quattro campioni della poesia internazionale, quattro pietre angolari di quello spazio ideale costruito intorno al progetto di Casa della poesia. Due poeti scomparsi ma sempre presenti nei progetti di Casa della poesia e fondamentali nella costruzione di quel luogo dello spirito e dell’animo umano, Izet Sarajlić (grande poeta bosniaco, cittadino onorario di Salerno) e Francisca Aguirre (indimenticabile poetessa spagnola); e due poeti attivissimi nei nuovi progetti di Casa della poesia, la leggenda della controcultura statunitense Jack Hirschman protagonista di varie incursioni mediatiche in questi mesi e la meravigliosa franco-siriana Maram al-Masri che sarà ospite del progetto “La biblioteca vive nel quartiere” a Salerno e di Casa della poesia il 28 giugno.
I “maxi-manifesti poetici” fanno parte del progetto “La biblioteca vive nel quartiere” finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, e realizzato dalla Biblioteca Emeroteca Villa Carrara del Comune di Salerno (capofila) in partenariato con le Associazioni Bruno Zevi, Casa della poesia, Marea, Saremo Alberi e dalla Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana.
Il compito che Casa della poesia si è data nell’ambito del progetto “La biblioteca vive nel quartiere” è di quello proporre una diffusione del linguaggio poetico attraverso canali non convenzionali o non abitualmente utilizzati per la poesia (video, streaming, registrazioni, manifesti, app), provando con l’utilizzo della rete a coinvolgere soprattutto le giovani generazioni.
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