A prima vista sembra solo una delle tante foto in bianco e nero , di quelle che si conservano nell’album di famiglia, ma poi ti accorgi subito che questo scatto racconta una storia, come ogni assolo di jazz che si rispetti.
Michel Petrucciani ha solo diciannove anni, vissuti su quei tasti bianchi e neri che sono stati finora tutta la sua vita.
Ora è in auto, diretto all’ aeroporto Charles De Gaulle di Parigi per salire sull’aereo che lo porterà in California, dove è stato invitato a suonare, dopo aver già sbalordito con la sua musica le platee di mezza Europa.
È il grande salto verso la patria del jazz che lo attende e che forse cambierà la sua carriera musicale.
E questa tensione si coglie tutta in quel suo sedersi nell’ auto con il corpo quasi appoggiato al seggiolino dell’autista, come già pronto a spiccare il volo verso il futuro. Ma allo stesso tempo le sue mani, quelle mani che dovranno donare tanta gioia a tutti, non lasciano la presa dello schienale, come se volesse comunque mantenere un legame con quello che è stato il suo mondo fino ad ora e che adesso sta lasciando. Al suo fianco la madre Anne, come ogni mamma del nostro sud, non lo lascia partire da solo e accompagna il figlio verso questa nuova avventura. E nel suo sguardo intenso si legge tutta la gioia e allo stesso tempo il timore per la nuova vita che attende questo suo figliolo, così giovane, così ricco di talento e così fragile.
Gaspare Di Lieto
Foto di Guy Le Querrec, 17 dicembre 1982.
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