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Martina Scalise: Tarek Eltayeb, la sua storia dal Cairo a Vienna

Martina Scalise nasce il 25 marzo 1999 a Soveria Mannelli (CZ) e vive a Lamezia Terme. Frequenta l’Università L’Orientale di Napoli e, attualmente, è laureanda in Lingue e Culture Comparate.

Eltayeb nasce in Egitto nel 1959 da genitori di origini sudanesi e trascorre i primi anni di vita fra il Cairo e Al-Arish, piccola cittadina sul Mediterraneo. Il suo interesse per la lingua araba classica ha radici profonde: vi si appassiona da bambino, frequentando una scuola coranica. Dopo la Guerra dei Sei giorni, la famiglia si trasferisce ad Ain Shams, dove il giovane Eltayeb continua i propri studi, conseguendo la laurea in Economia Aziendale. Dopo sei mesi trascorsi nel nord dell’Iraq, nel 1984 matura la decisione di recarsi in Europa per proseguire gli studi e, differenziandosi da molti intellettuali arabi che prediligono contesti anglofoni o francofoni, Eltayeb si trasferisce a Vienna; è proprio nella capitale austriaca che, un anno dopo il suo arrivo, conosce colei che diventerà sua moglie e sua traduttrice. Scrittore dal 1985 e successivamente anche docente universitario, Eltayeb prende parte a diversi progetti internazionali e a numerosi festival letterari in giro per il mondo. Nel 2011 è rappresentante della letteratura austriaca moderna alla Conferenza dell’Associazione dei Germanisti a Pretoria, in Sud Africa, e nel 2012 al Congresso Germanista latinoamericano a Guadalajara, in Messico. Eltayeb scrive in arabo e tedesco e le sue opere sono tradotte in varie lingue.


Le seguenti quattro poesie di Tarek Eltayeb sono tratte da “Aus dem Teppich meiner Schatten”, Schiler Hans Verlag, Berlino, 2002.


La migrazione della notte dal giorno

La notte migrò dalla città desolata
e le lasciò i giorni sfiniti.
Prese la luna, le stelle e andò via.

La città si rallegrò della luce e
rimase sveglia per giorni.
Quando ebbe sonno, non trovò la notte,
in cui avrebbe potuto riposarsi.

Il giorno migrò dalla città sfinita
e le lasciò il nulla.
Prese il sole, il rumore e andò via.
Continuò a cercare ovunque l’oscurità
che prima gli scandiva il tempo.

Il giorno ebbe sonno e non sapeva
come e quando e dove andare a dormire.


Die Emigration der Nacht aus dem Tag

Die Nacht emigrierte aus der trostlosen Stadt
und hinterließ ihr die erschöpften Tage.
Sie nahm ihren Mond, ihre Sterne und ging.

Die Stadt freute sich über das Licht und
blieb tagelang wach.
Als sie müde wurde, fand sie die Nacht nicht,
in der sie sich hätte ausruhen können.

Der Tag emigrierte aus der erschöpften Stadt
und hinterließ ihr das Nichts.
Er nahm seine Sonne, seinen Lärm und ging.
Er hörte nicht auf, überall nach der Dunkelheit
zu suchen, die ihm die Zeit einteilte.

Der Tag wurde müde und wusste nicht,
wie und wann und wo er schlafen sollte.



I primi baci

Mi fermai e
osservai da lontano
i due piccoli nel giardino:
una bambina e un bambino.
Lei lo baciava e ogni volta,
quando lei lo baciava,
lui si asciugava
la bocca.
Lei gli tenne stretta la mano
dopo l’ultimo bacio.
Lui rise.
Questa volta lui baciò lei
e le loro mani erano
intrecciate.
Il mio cuore applaudì.
Quasi mi sfuggì
un grido di gioia
che avrebbe rovinato
questo sublime attimo.


Die ersten Küsse

Ich blieb stehen und
beobachtete aus der Ferne
die beiden Kleinen im Garten:
Ein Mädchen und einen Jungen.
Sie küsste ihn, und jedes Mal,
wenn sie ihn küsste,
wischte er sich danach
den Mund ab.
Sie hielt seine Hände fest
nach dem letzten Kuss.
Er lachte.
Diesmal küsste er sie,
und ihre Hände waren
ineinander verschlungen.
Mein Herz applaudierte.
Beinahe wäre mir
ein Freudenschrei entwichen
und hätte diesen erhabenen
Augenblick zerstört.



Intrappolato in un’ombra

Vado dietro di lui,
intrappolato
nella sua ombra.
Non fuggo,
come lui vorrebbe.

Non vedo
chi ci viene incontro
e ci saluta.
Furtivo, esco
dal tappeto della sua ombra.
Il sole mi brucia
e io torno al mio posto.

Però ora ho visto
cosa mi nascondeva
lungo il cammino,
cosa non ha menzionato
nonostante l’abbondanza delle sue parole.
Non mi ha permesso di conoscere
il mio sole.

Mi ribello contro
il freddo della sua ombra,
contro l’oscurità.
Io entro nei raggi del sole.
Io rimango a lungo in piedi
finché lui non è sparito
con la sua ombra.

Vado da solo,
davanti a me la mia ombra
come una sciarpa sciolta.
Io la getto
sulle spalle
per paura che
un passante possa
calpestarla e
esservi intrappolato.

Svolto in una stradina,
che è ampia e aperta.
Qui nessuno va
dietro l’altro.


Gefangen in einem Schatten

Ich gehe hinter ihm,
gefangen
in seinem Schatten.
Ich breche nicht aus,
wie er es gern hätte.
Ich sehe nicht,
wer uns entgegenkommt
und uns begrüßt.

Heimlich trete ich
aus dem Teppich seines Schattens.
Die Sonne verbrennt mich,
und ich kehre an meinem Platz zurück.

Doch nun habe ich gesehen
was er entlang des Weges
vor mir verborgen,
was er nicht erwähnt hat
trotz der Fülle seiner Worte.
Er hat mich meine Sonne
Nicht erkennen lassen

Ich rebelliere gegen
Die Kälte seines Schattens,
gegen die Dunkelheit.
Ich trete in die Sonnenstrahlen.
Ich bleibe so lange stehen,
bis er mit seinem Schatten
verschwunden ist.

Ich gehe allein,
vor mir mein Schatten
wie ein loser Schal.
Ich werfe ihn
über meine Schulter,
aus Angst,
ein Vorüberkommender könnte
auf ihn treten und
in ihm gefangen sein.

Ich biege in einem Gasse ein,
die breit und offen ist.
Hier geht niemand
Hinter einem anderen.



Vado come voglio!

Quando camminavo al sole,
loro sussurrarono “Folle”
e mi chiesero:
“Perché non cammini
all’ombra?”
Risposi:
“Io posso sopportare il gran caldo
e inoltre qui non vedo nessuna ombra”
Loro scossero le teste,
si misero le mani nei capelli
e dissero ad alta voce: “Folle” e
molto altro ancora.
.
Ma io andai
Come volevo.


Ich gehe, wie ich will!

Als ich in der Sonne ging,
flüsterten sie „Narr“
und fragten mich:
„Warum gehst du
Denn nicht im Schatten?“
Ich antwortete:
„Ich kann die Hitze aushalten,
und außerdem sehe ich hier keinen Schatten.“
Sie schüttelten die Köpfe,
schlugen die Hände zusammen
und sagten laut: „Narr“ und
noch vieles mehr.
.
Aber ich ging,
wie ich wollte.


Un ringraziamento particolare alla docente Silvia Palermo per la sua disponibilità nel supervisionare le traduzioni dal tedesco all’italiano.



Fonti:
Tarek Eltayeb
https://www.marabout.de/Eltayeb/Eltayeb.htm
http://www.eltayeb.at/biografie-lang.html

Mar 31, 2021Sguardo Orientale
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