La prima “poesia della settimana” del mese di febbraio è dedicata alla meravigliosa Wisława Szymborska. Premiata con il Nobel nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti, è considerata la più importante poetessa polacca del secondo Novecento e una delle più amate e lette dal pubblico della poesia di tutto il mondo. La poesia scelta è “Un amore felice / Miłość szczęśliwa“, la traduzione è di Pietro Marchesani che ha curato per Adelphi la raccolta di tutte le sue poesie con il titolo “La gioia di scrivere” (1945-2009). «Nell’arco di poco più di un decennio – da quel non troppo lontano 1996 in cui fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura – Wisława Szymborska è diventata un autore di culto anche in Italia. Né questo vasto successo deve meravigliare. Grazie a un’impavida sicurezza di tocco, la Szymborska sa infatti affrontare temi proibiti perché troppo battuti – l’amore, la morte e la vita in genere, anche e soprattutto nelle sue manifestazioni più irrilevanti – e trasformarli in versi di colloquiale naturalezza e ingannevole semplicità». Insieme alla bella traduzione, il testo originale e soprattutto la voce della poetessa di Cracovia scomparsa nel 2012. La bella foto di copertina è di Guzik Piotr. Prosegue l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Wisława Szymborska
Un amore felice
Un amore felice. È normale?
È serio? È utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri
che non vedono il mondo?
Innalzati l’uno verso l’altro senza alcun merito,
i primi qualunque tra un milione, ma convinti
che doveva andare così – in premio di che? Di nulla;
la luce giunge da nessun luogo –
perché proprio su questi, e non su altri?
Ciò offende la giustizia? Sì.
Ciò infrange i principi accumulati con cura?
Butta giù la morale dal piedistallo? Sì, infrange e butta giù.
Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un po’,
si fingessero depressi, confortando così gli amici!
Sentite come ridono – è un insulto.
In che lingua parlano – comprensibile all’apparenza.
E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,
quei bizzarri doveri reciproci che s’inventano ?
sembra un complotto contro l’umanità!
È difficile immaginare dove si finirebbe
se il loro esempio fosse imitabile.
Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,
di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,
chi vorrebbe restare più nel cerchio?
Un amore felice. Ma è necessario?
Il tatto e la ragione impongono di tacerne
come d’uno scandalo nelle alte sfere della Vita.
Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.
Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,
capita, in fondo, di rado.
Chi non conosce l’amore felice
dica pure che in nessun luogo esiste l’amore felice.
Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire.
Traduzione di Pietro Marchesani
Wisława Szymborska
Miłość szczęśliwa
Miłość szczęśliwa. Czy to jest normalne,
czy to poważne, czy to pożyteczne –
co świat ma z dwojga ludzi,
którzy nie widzą świata?
Wywyższeni ku sobie bez żadnej zasługi,
pierwsi lepsi z miliona, ale przekonani,
że tak stać się musiało – w nagrodę za co?
za nic;
światło pada znikąd –
dlaczego właśnie na tych, a nie na innych?
Czy to obraża sprawiedliwość? Tak.
Czy to narusza troskliwie piętrzone zasady,
strącą ze szczytu morał? Narusza i strąca.
Spójrzcie na tych szczęśliwych:
gdyby się chociaż maskowali trochę,
udawali zgnębienie krzepiąc tym przyjaciół!
Słuchajcie, jak się śmieją – obraźliwie.
Jakim językiem mówią – zrozumiałym na pozór.
A te ich ceremonie, ceregiele,
wymyślne obowiązki względem siebie –
wygląda to na zmowę za plecami ludzkości!
Trudno nawet przewidzieć, do czego by doszło,
gdyby ich przykład dał się naśladować.
Na co liczyć by mogły religie, poezje,
o czym by pamiętano, czego zaniechano.
Miłość szczęśliwa. Czy to jest konieczne?
Takt i rozsądek każą milczeć o niej
jako skandalu z wysokich sfer Życia.
Wspaniale dziatki rodzą się bez jej pomocy.
Przenigdy nie zdolałaby zaludnić ziemi,
zdarza się przecież rzadko.
Niech ludzie nie znający miłości szczęśliwej
twierdzą, że nigdy nie ma miłości szczęśliwej.
Z tą wiarą lżej im będzie i żyć, i umierać.
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