L’ultimo appuntamento del mese di marzo con “la poesia della settimana è dedicato ad uno dei più grandi poeti del Novecento, Pablo Neruda. La poesia scelta è “L’infinita / La infinita”, tradotta da Giuseppe Bellini e qui in Potlatch trovate il testo originale ma soprattutto la lettura dell’autore. Continua l’impegno di Casa della poesia per una cultura libera e condivisa.
Pablo Neruda
L’infinita
Vedi queste mani? Han misurato
la terra, han separato
i minerali e i cereali,
han fatto la pace e la guerra,
hanno abbattuto le distanze
di tutti i mari, di tutti i fiumi,
e tuttavia
quando percorrono
te, piccola,
grano di frumento, allodola,
non riescono a comprenderti,
si stancano raggiungendo
le colombe gemelle
che riposano o volano sul tuo petto,
percorrono le distanze delle tue gambe,
si avvolgono alla luce della tua cintura.
Per me sei un tesoro più colmo
d’immensità che non il mare e i grappoli,
e sei bianca e azzurra e vasta come
la terra nella vendemmia.
In questo territorio,
dai tuoi piedi alla tua fronte,
camminando, camminando, camminando,
passerò la mia vita.
Traduzione di Giuseppe Bellini
Pablo Neruda
La infinita
Ves estas manos? Han medido
la tierra, han separado
los minerales y los cereales,
han hecho la paz y la guerra,
han derribado las distancias
de todos los mares y ríos,
y sin embargo
cuanto te recorren
a ti, pequeña,
grano de trigo, alondra,
no alcanzan a abarcarte,
se cansan alcanzando
las palomas gemelas
que reposan o vuelan en tu pecho,
recorren las distancias de tus piernas,
se enrollan en la luz de tu cintura.
Para mí eres tesoro más cargado
de inmensidad que el mar y su racimos
y eres blanca y azul y extensa como
la tierra en la vendimia.
En ese territorio,
de tus pies a tu frente,
andando, andando, andando,
me pasaré la vida.
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