In occasione della “seconda poesia della settimana” del 2016 condividiamo i versi di uno dei maggiori e famosi poeti baltici, l’estone Jaan Kaplinski. La poesia scelta è “La metà dell’anno è passata / Pool aastat on läbi“. La registrazione è stata realizzata nel corso di Sidaja a Trieste nel 2001. La traduzione è di Raffaella Marzano e la forto di copertina di Maria Mõistlik. Prosegue l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Jaan Kaplinski
La metà dell’anno è passata
La metà dell’anno è passata. Nella stanza al pianterreno
la radio trasmette musica rock.
Sono arrivate le vacanze. Per metà dell’anno
ho pensato: in estate scriverò poesie. Ora
sto qui seduto e ancora una volta
una falena bianca mi entra nella mente.
La falena volava intorno alla betulla ieri sera
e io sentii che avrei potuto scriverci su una poesia; sentii
che avrei scritto su questa sera,
questa betulla e questa falena,
sarebbe stata una poesia. Forse la falena
era solo un segno, un segno di qualcosa
lontano, più alto e più profondo,
come un paio di volte prima. Un segno:
qualcuno è fuggito, prende il volo,
vola via.
I rami dondolano nel vento della notte. Una poesia.
Venuta. Andata.
Traduzione di Raffaella Marzano
Jaan Kaplinski
Pool aastat on läbi
Pool aastat on läbi. All toas
mängib radio rocki.
Puhkus on käes. Pool aastat mõtlesin:
suvel kirjutan ka luuletusi. Nüüd
istun siin ja meelde tuleb
kõigepealt jälle liblikas, ööliblikas,
kes eile õhtul lendas kasevõrasse ja mina
tundsin, et võiksin sellest kirjutada,
et see, mis ma kirjutan sellest õhtust,
sellest, et ma sellest liblikast
ja sellest, et ma sellest kirjutan
ongi luuletus. Võibolla see liblikas
on märguanne, märguanne millestki
kaugemast, kõrgemast, sügavamast
nagu paar korda varem. Märguanne:
keegi, kes pääseb välja, tõuseb lendu,
lendab minema.
Õhtutuuules õõtsuvad oksad. Luuletus.
Olnud. Läinud.
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