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Agneta Falk: 3 poesie / 3 poems

AGNETA FALK
DANZANDO SULL’ALA DI UN RESPIRO

 

Il vento mi ha portata qui
in un angolo nascosto
su una spiaggia rocciosa

qualcosa della luce
del cielo e  del mare si fonde
in un tutt’uno, in me

ed eccola, mia madre
e tutte le madri prima di lei
che danzano sull’ala  di un respiro
e nulla può impedirmi
di piangere un torrente di lacrime

per tutti  quelli che non ci sono più
e quelli che vagano su questa terra
in cerca di una nuova casa

in cui non cadano bombe.

 

Traduzione di Raffaella Marzano

 


AGNETA FALK
DANCING ON A WING OF BREATH

 

The wind brought me here
into a hidden corner
on a rocky beach

something about the light
the sky and sea melting
into one, into me

the pounding waves
sounding like I look
inside

and there she is, my mother
and all the mothers before her
dancing on a wing of breath

becoming my breath
and nothing can stop me now
from releasing a torrent of tears

for all those who’ve passed
and  those wandering  over the earth
in search of a new home

where bombs don’t fall.

 


aggie (M. Mobili)
Agneta Falk
TORNANDO A CASA

 

Ti sento salire le scale
la tua borsa che colpisce la ringhiera di metallo
la chiave che cerca la serratura della porta
sei a casa, e la casa è di nuovo calda.

Per qualche giorno non ti ho sentito
appari dal nulla
il cappello nero che adombra il tuo sguardo
ed è tempo di accendere il riscaldamento.

Ad ogni modo non c’è distanza
fra il tuo  andare e venire
e se c’è una corrente nei miei sentimenti
è perché ho lasciato la porta aperta tutto il giorno.

 

Traduzione di Raffaella Marzano


AGNETA FALK
HOMECOMING

 

I hear you walking up the steps
your bag hitting the metal railing
the key searching for the lock in the door
you’re home, and the house is warm again.

Some days I don’t hear you at all
you just appear as from nowhere
the black hat obscuring your eyes
& it’s time to turn the heating on.

Either way there’s no distance
between you coming and going
& if there’s a draught in my feelings
it’s because I left the door open all day.


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AGNETA FALK
SEME

 

Quando mia madre morì
la terra si smosse
diventò un seme
che anno dopo anno
diventava più vecchio e più grande

cominciò a vivere nel modo
in cui muovevo il collo o come
rompevo un guscio d’uovo sodo

era irrintracciabile, insopportabile
spesso mi dava un colpetto
sul gomito
rifiutando di andare via

c’era odore di fame, c’era il suono
della paura, il sapore dell’amore

ogni ottobre quel piccolo seme
ridacchia di un riso rauco
per essere così assurdamente vivo
nella piena gloria di essere morto
nel giorno del suo compleanno.

 

Traduzione di Raffaella Marzano


AGNETA FALK
SEED

 

When mother died
the earth moved
she became a seed
that grew bigger
and older each year

she began to live in the way
I moved my neck or how
I cracked open a boiled egg

she was untraceable, unbearable
frequently nudging my elbow
just refusing to go away

it smelled like hunger, sounded
like fear, tastes like love

every October that small seed
giggles itself into raucous laughter
at being so absurdly alive
in full glory of being dead
on her birthday

 

jackaggie

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Mag 31, 2016Sergio Iagulli
Jack Hirschman: Madre / MotherWisława Szymborska: Sulla morte senza esagerare / O śmierci bez przesady

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Sergio Iagulli

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9 years ago Poeti e poesieAgneta Falk, Poesia inglese1,433
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