Circa 15 anni fa, il 28 ottobre 2001 a New York, all’età di 67 anni, moriva il poeta della generazione beat Martin Matz. Aveva partecipato a reading con Kerouac, Ginsberg, Corso, Ferlinghetti e gli altri beat “storici”, compresa la famosa lettura del 1984 all’Albert Hall di Londra, ma “irregolare” fino in fondo Martin Matz non ha mai trovato il tempo e la voglia di “darsi da fare” dietro a un editore per pubblicare le sue poesie, e così in Italia si è saputo di lui solo nel 1999, in occasione dei festival di poesia organizzati da City Lights di Firenze a Cagliari e da Casa della poesia a “Napolipoesia”, con un suo reading nella Casa della poesia a Baronissi, a Parole di Mare ad Amalfi. Le sue liriche eleganti e surreali, il suo fisico imponente, la sua personalità dolcissima e gentile lo hanno imposto immediatamente all’attenzione e all’affetto del pubblico italiano. La sua poesia “So dove gli arcobaleni vanno a morire / I know where rainbows go to die” dedicata ad un altro grande poeta beat dimenticato, Bob Kaufman, è stata tradotta da Raffaella Marzano. Il video è stato realizzato nel corso di Napolipoesia nel 1999 al Parco Archeologico di Posillipo, con Martin Matz, alla chitarra Massimo Mollo. Vogliamo ricordarlo così a tutti gli amici di Casa della poesia e di Potlatch. La foto di copertina è di Enrico Salzano.
© Casa della poesia
Martin Matz
So dove gli arcobaleni vanno a morire
(sulla morte di Bob Kaufman)
So dove gli arcobaleni vanno a morire
ho seguito le tue orme
attraverso una strana terra inesplorata
dove i sospiri d’argento cercavano di nascondersi
sotto ombre dementi
e cieli di oboe
insieme camminammo attraverso una città di fiaba
di verde allucinante
e sfinimmo di parole
mille notti fiammanti
mentre il tuo cuore sofferente
batteva le sue ossa
a tempo con i suoni brillanti degli uccelli
sulle strade al neon di schemi assassinati
sì io ero là
e ho visto il tuo amore proclamato
in un sorriso fratturato
come i titoli di ieri stampati in sangue
sulle ali di un calabrone
e sì
porterei i tuoi occhi
il 12 gennaio
l’alba sorse
cantando il blues
il calendario si disfece
davanti al volto di quella domenica ferita
e persino le sequoie piansero
al tuo passaggio
ma nessuna campana suonò nelle viscere dell’inverno
la lumaca non ringhiò
all’orologio dell’avo
né rose crebbero
dalla coda di una cometa arrugginita
solo una stella marina di lana vagò
sulla spiaggia dei pianeti rubati
quando una lucertola tatuata
perse il suo abito di freddi echi
mentre tu ballavi con il grande re di Harlem
lungo i viali del paradiso
verso un tripudio di ombrelli fiammeggianti
ricordo
gli stipiti di un tempo
dove antichi spacciatori si appoggiavano
e vendevano le loro bustine di sogni da venti dollari
a chi ne aveva bisogno
e poeta
ti ho visto comprare la verità
in un palloncino rosso
e come un mitico alchimista
hai cotto il sangue delle stelle
ma invece che morte
tirasti fuori musica dal tuo cucchiaio
Traduzione: Raffaella Marzano
Martin Matz
I know where rainbows go to die
(On The Death Of Bob Kaufman)
I know where rainbows go to die
I followed your footsteps
Across a strange uncharted land
Where silver whispers tried to hide
Beneath demented shadows
And oboe skies
Together we walked through a fabled city
Of hallucinating green
And talked away
A thousand smoking nights
As your aching heart
Beat its bones
In times to bird’s brilliant sounds
Over the neon streets of murdered schemes
Yes I was there
And I saw your love proclaimed
In a fractured smile
Like yesterday’s headlines printed in blood
On a bumble bee’s wings
And yes
I would wear your eyes
On January 12th
The dawn came up
Singing the blues
The calendar fell apart
In the face of that wounded Sunday
And even the redwoods wept
At your passing
But no bell tolled in the bowels of Winter
The snail did not grin
At the grandfather clock
Nor did any roses grow
From the tail of a rusting comet
Only a whooly starfish groaned
On a beach of stolen planets
As a tatooed lizard
Shed its suit of cold echoes
And you danced with Harlem’s great king
Down the alleys of paradise
To a feast of blazing umbrellas
I remember
Long gone doorways
Where ancient dealers leaned
And sold their twenty dollar bags of dreams
To those in need
And poet
I saw you buy the truth
In a red balloon
And like some mythical alchemist
You cooked up the blood of stars
But instead of death
You drew music from your spoon
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