Come ultimo appuntamento del mese di giugno con “la poesia della settimana”, vogliamo riproporre una straordinaria poesia di Tony Harrison in occasione della permanenza a Casa della poesia del grande poeta britannico e del suo reading di lunedì 26 giugno (ore 20,30, Casa della poesia, via Convento 21/a, Baronissi / Salerno). Abbiamo la fortuna e l’onore di avere Tony Harrison tra gli amici più affezionati del nostro progetto. Ospite generoso e compagno di viaggio straordinario, Harrison, famoso ed apprezzato in tutto il mondo, ci ha offerto in questi anni letture memorabili. Pochi giorni fa abbiamo avuto la fortuna di ospitarlo nell’ambito della sezione Letteratura del Napoli Teatro Festival ed ora residente nella nostra casa-alloggio. Vi proponiamo una delle sue poesie più note e a lui più care “Long Distance / Interurbana“. La traduzione è di Massimo Bacigalupo. Potete leggere la versione originale, la traduzione e ascoltare l’intensa lettura del poeta registrata nel corso di Napolipoesia nel 2002. Prosegue l’impegno di Casa della poesia per una cultura libera e condivisa.
Tony Harrison
Interurbana
II
Per quanto mia madre fosse morta da due anni
papà teneva le sue pantofole a scaldare sul fornello,
metteva dalla sua parte del letto la boule
e le rinnovava la tessera dell’autobus.
Non potevi fargli un’improvvisata, dovevi avvertire.
Si prendeva un’ora per avere il tempo
di togliere d’attorno le cose di lei e sembrare solo
come se il suo amore acerbo fosse un delitto.
Non poteva rischiare lo scontro con la mia incredulità,
per quanto certo di sentire da un momento all’altro la chiave
girare nella toppa arrugginita e liberarlo dal dolore.
Sapeva che lei era solo uscita un attimo a comprare il tè.
Per me la vita finisce con la morte, e basta.
Non siete usciti a fare la spesa tutti e due;
però nel nuovo taccuino di pelle nera c’è il tuo nome
e il numero staccato che ancora chiamo.
Traduzione: Massimo Bacigalupo
(da: Tony Harrison, “V e altre poesie”, Einaudi)
Tony Harrison
Long Distance
II
Though my mother was already two years dead
Dad kept her slippers warming by the gas,
put hot water bottles her side of the bed
and still went to renew her transport pass.
You couldn’t just drop in. You had to phone.
He’d put you off an hour to give him time
to clear away her things and look alone
as though his still raw love were such a crime.
He couldn’t risk my blight of disbelief
though sure that very soon he’d hear her key
scrape in the rusted lock and end his grief.
He knew she’d just popped out to get the tea.
I believe life ends with death, and that is all.
You haven’t both gone shopping; just the same,
in my new black leather phone book there’s your name
and the disconnected number I still call.
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