La nuova poesia della settimana è dedicata ad uno dei maggiori poeti viventi, il polacco Adam Zagajewski. Nato nel ’45 a Leopoli (ora Ucraina), trasferitosi da piccolo con la famiglia a Cracovia dove ha studiando e si è formato diventando un rappresentante di quella generazione letteraria della Nowa fala polacca. «La sua è una tessitura in cui fiori, alberi e uomini convivono in un’unica scena, Ma questo mondo ricreato dall’arte non è un luogo di fuga, al contrario è in relazione con la cruda realtà di questo secolo» ha scritto Czeslaw Milosz. La poesia scelta, bellissima, di Adam Zagajewski, è una delle sue più famose “Prova a cantare il mondo mutilato / Spróbuj opiewać okaleczony świat“. La traduzione è di Krystyna Jaworska, tratta da “Dalla vita degli oggetti”, Poesie 1983-2005 (Adelphi, 2012). Come al solito in questa pagina travate insieme alla traduzione, il testo originale e soprattutto la bella lettura del poeta. La foto di copertina è di Tomasz Wiech. Adam Zagajewski sarà prossimamente ospite di Casa della poesia. Prosegue l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Adam Zagajewski
Prova a cantare il mondo mutilato
Prova a cantare il mondo mutilato.
Ricorda le lunghe giornate di giugno
e le fragole, le gocce di vino rosé.
Le ortiche che metodiche ricoprivano
le case abbandonate da chi ne fu cacciato.
Devi cantare il mondo mutilato.
Hai guardato navi e barche eleganti;
attesi da un lungo viaggio,
o soltanto da un nulla salmastro.
Hai visto i profughi andare verso il nulla,
hai sentito i carnefici cantare allegramente.
Dovresti celebrare il mondo mutilato.
Ricorda quegli attimi, quando eravate insieme
in una stanza bianca e la tenda si mosse.
Torna col pensiero al concerto, quando la musica esplose.
D’autunno raccoglievi ghiande nel parco
e le foglie volteggiavano sulle cicatrici della terra.
Canta il mondo mutilato
e la piccola penna grigia persa dal tordo,
e la luce delicata che erra, svanisce
e ritorna.
Traduzione di Krystyna Jaworska
da “Dalla vita degli oggetti”, Poesie 1983-2005, Adelphi, 2012
Adam Zagajewski
Spróbuj opiewać okaleczony świat
Spróbuj opiewać okaleczony świat.
Pamiętaj o długich dniach czerwca
i o poziomkach, kroplach wina rosé.
O pokrzywach, które metodycznie zarastały
opuszczone domostwa wygnanych.
Musisz opiewać okaleczony świat.
Patrzyłeś na eleganckie jachty i okręty;
jeden z nich miał przed sobą długą podróż,
na inny czekała tylko słona nicość.
Widziałeś uchodźców, którzy szli donikąd,
słyszałeś oprawców, którzy radośnie śpiewali.
Powinieneś opiewać okaleczony świat.
Pamiętaj o chwilach, kiedy byliście razem
w białym pokoju i firanka poruszyła się.
Wróć myślą do koncertu, kiedy wybuchła muzyka.
Jesienią zbierałeś żołędzie w parku
a liście wirowały nad bliznami ziemi.
Opiewaj okaleczony świat
i szare piórko, zgubione przez drozda,
i delikatne światło, które błądzi i znika
i powraca.
“Wiersze wybrane”, Kraków, 2010
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