Juan Vicente Piqueras legge per noi alcune poesie dal suo nuovo straordinario libro dedicato a Fermin Piqueras Carcel, suo padre. Alle sue radici, ai rimpianti, alla malattia del padre. Un libro, intenso e commovente.
Riprese e montaggio di Giuseppe De Marco
Leggo i versi e rimbalzano dentro per un’eco di rassomiglianze, anche lui partito ragazzo lasciando casa e città, spaesato nei ritorni, persa l’appartenenza, rimasta come un tatuaggio la provenienza.
Suo padre è stato contadino, mestiere terrestre per chi lo guarda fare. Per chi lo fa è invece la fitta consultazione con il cielo, il vento, la grandine, la siccità, le lune. Le semine, i raccolti si fanno alzando prima la testa in alto a chiedere permesso. Si segue anche il volo degli uccelli che sono gli interpreti più esperti. Juan Vicente scrive che suo padre era un traduttore del cielo.
– Erri De Luca
Nelle sue poesie i miei occhi hanno raccolto schegge di luce che mi hanno portato lungo rotte e sentieri così carichi di nuvole misteriose e avvolgenti da farmi capire che Juan Vicente Piqueras è poeta alto.
– Tonino Guerra
La poesia di Juan Vicente Piqueras è precisa e vibrante come l’ago della bussola. Indica un porto che non sta in nessuno dei quattro punti cardinali ma in luogo incerto e sicuro tra la mente e il mondo.
– Marco Lodoli
Juan Vicente Piqueras è uno dei poeti che accorrono in mio aiuto quando mi accingo a scrivere. Mi nutro della sua freschezza, della sua musicalità e mi diverto. E non esiste cosa più seria dello humour con cui circonda le sue poesie, perché con esso rivela una visione generosa della vita, di quella vita che i Poeti sono condannati a cantare.
– Luis Sepúlveda
Piqueras ci cattura nella sua invisibile ragnatela magica. Ci ammalia prima di capirlo. Dice di più di quello che dice.
– José Hierro
El libro ha quedado precioso, ha sido una gran suerte acompañar a Juan Vicente Piqueras en esta edición.
– José Saborit
“Padre”: il prodigioso artificio di una poesia che incontra la vita e, verso su verso, si fa memoria.
– Massimo Baraldi
Un raccontare palpitante, che affonda le radici nella concretezza della realtà e ne fa derivare l’espressione poetica di una struggente nostalgia.
– Tullia Saccheri
Juan Vicente Piqueras, “Padre”. Attraversiamo la vita come se fossimo eterni. E d’un tratto la morte d’un altro ci sorprende, sconcertandoci. Ma, appunto, è di un altro. Fino a quando quest’altro non è lui, nostro padre, siamo noi, sono io. E d’improvviso la sua preparazione alla morte è la nostra preparazione, e la sua morte è la nostra morte.
Tornano i giorni dell’infanzia, le figure che l’hanno abitata, anche quelle minime, gli animali, le piante, gli oggetti domestici, gli amici, e tutto riacquista colore, prima di perderlo definitivamente, quando gli occhi del padre saranno chiusi per sempre, e nemmeno i nostri ci vedranno più.
Perché abbiamo percorso insieme a lui il progressivo distacco dalla vita nelle sue manifestazioni più esemplari: l’amore, la conoscenza, la fraternità, il lavoro…, mentre ora tutto si allontana da una mente che non riconosce più, da un corpo ridotto a mera sussistenza.
E mentre si allarga la distanza fra il padre che muore e il figlio che gli sopravvive, si completa la loro identificazione, perché la memoria della persona, delle sue cose, delle sue parole curiose e protettive, fa parte oramai della costituzione fisica e spirituale del figlio. Perché anche Padre potrà accomiatarsi pensando: Non omnis moriar.
– Carla Perugini
Le poesie di “Padre” mi hanno accarezzato il cuore e tutti i cinque sensi: ho sentito i profumi della campagna, il sapore dell’uva, le voci antiche, ho toccato le zolle di terra.
– Rosa Maria Crudele
Mia madre ci amava con le sue mani e mio padre ci traduceva il cielo. Ci sono versi che arrivano a bucare la carne e provocano una scossa. Così è stato. Quando è morto mio padre non ero accanto a lui…vorrei poter stringere la mano di Juan Vicente Piqueras per quanta forza hanno le sue poesie.
– Carmelo Ristagno
Juan Vicente Piqueras clava los versos de este libro suyo (Padre) en la tierra áspera del mundo rural en el que nació y dónde aprendió a vivir junto a su padre. Quiere hacernos escuchar su respiración, al tiempo que rescata para nosotros las palabras, las luces y los sentimientos de su infancia. Con la habilidad que le caracteriza para los hallazgos, como cuando nos hace volver la cabeza y ver cómo se agita la camisa de su padre tendida al sol, o como cuando afirma que entonces era antes. Con su capacidad sin límites para encontrar palabras de otro tiempo, hace sonar una música que creíamos perdida.
– Rafael Fontán Barreiro
Pocas veces alcanza la poesía a conciliar tan bien el tiempo vivo sin tiempo de la infancia con un amor filial tan generoso y verosímil que disuelve la oposicion entre tristeza y alegría.
– José Saborit
Juan Vicente Piqueras
PADRE
Pagine: 168, testo a fronte
Collana: Poesia come pane
Curatore: Raffaella Marzano
Traduttore: Raffaella Marzano
ISBN: 979–12–80488–01–5
2021, Multimedia Edizioni, Salerno
multimedia@casadellapoesia.org
Lascia un commento