Anche questa settimana le due rubriche del lunedì “Casa della poesia incontra la Città” (e ringraziamo la redazione del quotidiano che ci ospita celebrando i 25 anni di Casa della poesia) e l’ormai storica “poesia della settimana” si fondono.
Il viaggio di Casa della poesia in giro per il mondo prosegue con la poetessa cino-inuit-statunitense Genny Lim, figlia di immigrati cinesi che hanno vissuto esclusioni, razzismo e deportazioni, è una delle più belle voci della poesia statunitense e della jazz-poetry. Buddista e profondamente impegnata per i diritti delle donne e delle minoranze, studiosa di tradizioni e mistica orientale, rappresenta un’avvincente incrocio tra culture orientali ed occidentali fuse nella sua storia personale e nella sua poesia. Importante la sua attenzione alle culture migranti. Ha scritto Jack Hirschman: «Il suo linguaggio è pervaso da visione jazzistica e impegno nelle lotte di coloro – dagli homeless alle minoranze razziali – a cui è richiesto di rimanere invisibili, marginali e sostanzialmente eliminabili». Ed è proprio nella jazz-poetry, nell’oralità della sua poesia, che Genny fonde il suo canto, con echi delle sue culture di riferimento, creando un mix entusiasmante Il suo primo libro italiano “La morte del tempo” è stato pubblicato nel 2017 da Multimedia Edizioni, con la traduzione di Raffaella Marzano. Genny Lim ha collaborato con alcuni tra i maggiori jazzisti americani (Max Roach, Billy Higgins, Herbie Lewis e in Italia anche con i nostri Gaspare Di Lieto, Aldo Vigorito, Marco Collazzoni.
Ha scritto la poetessa cubana Nancy Morejon «Come nelle poesie di Genny Lim, la storia sempre attraversa i mari».
La registrazione è stata realizzata a Casa della poesia nel 2019, la traduzione è di Raffaella Marzano, la foto di copertina di Salvatore Marrazzo. Continua l’impegno di Potlatch e di Casa della poesia per una cultura libera, democratica, condivisa.
GENNY LIM
La luna sul Gange
La luna solleva il suo seno di calendula
sulla superficie del Gange
anche nel mezzo del viale affollato
c’è silenzio
Bhajans¹ riempiono l’aria
il desiderio è sospeso nel fumo
le campane dell’antica moschea rintoccano
senza sosta
è la preghiera della sera
grande cura sarà data al passaggio finale
i morti saranno spogliati delle loro
sofferenze
i loro corpi lavati e fasciati per
il lungo viaggio
la luna in fiamme
si riflette sull’acqua
è la Madre, che chiama, che chiama
i suoi fedeli
a casa
¹Bajans, canto devozionale della tradizione Induista, caratterizzato da una notevole semplicità di esecuzione.
GENNY LIM
Moon Over the Ganges
The moon lifts her marigold breast
On the surface of the Ganges
Even amidst the swarming boulevard
There is a hush
Bhajans fi ll the air
Desire is suspended in smoke
The bells from the ancient mosque ring
Without cease
It is the evening prayer
Such care will be given to the fi nal
passage
The dead will be shed of their suffering
Their bodies washed and wrapped for
The long journey
The burning moon
Refl ects on the water
It is the Mother, calling, calling
Her faithful ones
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