Per segnalare il passaggio in questi prossimi giorni nei progetti di Casa della poesia di Agneta Falk, dedichiamo a lei questa poesia della settimana. Agneta Falk (Premio internazionale Casa della poesia – Regina Coppola, 2018), poetessa e pittrice, è nata in Svezia, vissuta in Inghilterra ad Hebden Bridge nello Yorkshire e trasferitasi per amore a San Francisco, California. Agneta Falk rappresenta uno degli incontri di vita e di versi più belli, duraturi e ricchi di relazioni di Casa della poesia. Poeta profondamente impegnata e sensibile, sposata con il compianto Jack Hirschman ha pubblicato due libri in Italia “It’s not love, It’s love” e Heart muscle” entrambi di Multimedia Edizioni, curati e tradotti da Raffaella Marzano. Riportiamo qui le parole del poeta e amico Alberto Masala che descrive come la sua scrittura: “riesce ad aprire gli occhi sulla vita, e sulla sua realtà più frammentata e sofferente, fino a farcene intravedere spietatamente e consapevolmente tutta l’amarezza. Ma, pur restando sempre colloquiale e diretta, la sua lingua non s’indebolisce, anzi, l’assenza di giochi formali, enfasi, ermetismi… la rende più acuta e penetrante, sostanziale e inevitabile. Dove ci si potrebbe perdere, ci riporta subito all’essenza con immediatezza ironica o concretezza dolorosa. Ma senza violenza di forzature, cercando sempre una risposta, un forte sostegno di speranza, aggrappata profondamente ad una irriducibile coscienza etica”. La poesia scelta è l’intensa “Da qualche parte vicino agli occhi / Somewhere near the eye”. Come al solito trovate in questa pagina il testo originale, la traduzione (di Raffaella Marzano dal libro Heart Muscle / Cuore Muscolo) e soprattutto la bella lettura di Agneta Falk. La registrazione è stata realizzata nel corso di Napolipoesia nel Parco, nel 2005. Prosegue l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Agneta Falk
DA QUALCHE PARTE VICINO AGLI OCCHI
Il battito d’ali del fato
ti mette là
fra le costole.
Lei con un cappotto a più strati
esce dalla neve bianca
alta e fiera,
si piega sul lettino
si piega all’indietro
per sedurre.
Chi era era lei,
capelli grigi alla radice
un lieve profumo di talco
da qualche parte vicino agli occhi.
Chi mai ha detto che dovevi essere felice
come se essere felici fosse un diritto di nascita.
La leonessa con il suo cucciolo
pensava che ogni cosa sulla sua strada
fosse un dono di Dio.
Pensare che proveniamo tutti
più o meno dallo stesso buco
in cerca della luce
strizzando gli occhi,
pensare come sarebbe bello
qualche volta strisciare dentro di nuovo
e raggomitolarci nel grembo di nostra madre
non tagliato, intatto
ricominciare di nuovo dall’inizio
immacolati.
Tesoro, dicono un sacco tesoro qui
e anche zucchero. Che farsene di tutto questo zucchero
non lo so. La cosa più dolce che abbia mai visto
sapeva di agrumi
aspro e dolce allo stesso tempo.
Ed eccola di nuovo
nel bel mezzo delle bombe che vengono giù
si piega in avanti
si abbassa
per sollevare il bambino terrorizzato
fino alla sua calma.
Traduzione: Raffaella Marzano
Agneta Falk
SOMEWHERE NEAR THE EYE
Wing-beat of fate
puts you there
between the ribs.
She in a multilayered coat
stepping out of white snow
tall & proud,
bending over the cot
bending over backwards
to please.
Who she was was she,
grey hair at the beginning
a faint smell of perfumed powder
somewhere near the eye.
Whoever said you had to be happy
as if happy was a birthright.
The lioness with her cub
thought everything in her path
a gift from God.
To think we all came out
from roughly the same hole
striving for the light
eyes squeezed,
to think how nice it would be
to sometimes crawl back in again
& curl up in our mother’s nest
uncut, unbroken
to begin again at the beginning
squeaky clean.
Honey, they say honey a lot here
& sugar too. What to do with all that sugar
I don’t know. The sweetest thing I ever saw
tasted of citrus through & through
sharp & sweet at the same time.
And there she is again
in the midst of bombs falling
bending forward
reaching down
to lift the terrified child
to her calm.
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