
Non riusciamo a trovare le giuste parole per raccontare l’orrore, l’angoscia, la paura, lo sdegno, utilizziamo allora quelle dei poeti, certi che i loro versi sapranno parlare al cuore e alla mente di chi vorrà leggerli. In questi momenti bui della nostra storia comune la poesia ci soccorre, ci aiuta, ci cura, ci fa riflettere e sperare, ci porta nel quotidiano, nella vita delle persone sconvolte dalla guerra, nel nostro e nel loro cuore infranto. La guerra segnala la crudeltà degli uomini, si costruiscono muri, barriere, si individuano i nemici, gli altri, i diversi, la poesia contribuisce a far circolare parole d’ordine come solidarietà, amicizia, fratellanza, libertà; abbatte barriere e costruisce ponti, si fa terreno d’incontro, di scambio, di elaborazione di un pensiero critico, di pensieri di libertà. La poesia a volte sembra essere l’unica e sola prova dell’esistenza dell’uomo e dell’umano, la resistenza dell’umanesimo alla barbarie.
Per la Palestina, per Gaza, per restare umani.
Ecco una poesia, scritta anni fa, ma che ben rappresenta il presente e ci aiuta a conservare memorie. Agneta Falk, amica, sorella, tra i poeti fondanti di Casa della poesia: Occhi di Gaza / Gaza Eyes.
La traduzione è di Raffaella Marzano (dal libro “Heart Muscle / Cuore Muscolo”, Multimedia Edizioni), la registrazione è stata realizzata nel corso di “Le molte lingue della poesia” alla Villa romana di Desenzano del Garda a luglio del 2025.
Agneta Falk
OCCHI DI GAZA
Nell’occhio del bambino
fin dove puoi vedere
c’è innocenza
più profonda del pensiero
più profonda della memoria
che si rannicchia nel buio
ciglia per occhio
piagnucolio per esplosione
terra lacerata
oh Davide
oh Golia
oh profonda, profonda stupidità
che cosa resta ora
se non macerie e sangue
e il nascere di altre guerre
niente è più crudamente vero
dell’occhio di un bambino
LA GUERRA È FOLLIA
e voi con i vostri grossi stivali
con le armi a stelle e strisce
fatte di vecchia paura incrostata
non lo sapete?
state trasformando la Stella di Davide
in un boomerang
per l’occhio dei vostri stessi bambini
Traduzione: Raffaella Marzano
Agneta Falk
GAZA EYES
Inside the child’s eye
as far as you can see
there’s innocence
deeper than thought
deeper than memory
huddling in the dark
an eyelash for an eye
a whimper for a bang
torn up earth
oh David
oh Goliath
oh deep, deep stupid
what is there now
but rubble and blood
and the birth of more war
nothing more nakedly true
than a child’s eye:
WAR IS INSANITY
and you with your big boots
with star spangled weapons
made of crusty, old fear
don’t you know?
you’re turning the Star of David
into a boomerang
for your own child’s eye

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