La poesia della settimana è “Guru” di Allen Ginsberg, poeta che ha influenzato e forse cambiato il rapporto della poesia con il pubblico, i media, la musica, che l’ha fatto scoprire ed amare ad intere generazioni, soprattutto di giovani, in tutto il mondo. Ginsberg è stato uno dei poeti di riferimento del progetto di Casa della poesia e approfitteremo di questi venticinque anni dalla scomparsa, per presentare un percorso attraverso immagini e registrazioni, in ricordo del poeta che meglio di tutti ha incarnato, e al tempo stesso superato, la beat-generation. La traduzione della poesia è della indimenticabile Fernanda Pivano e viene qui presentata in un file audio di grande suggestione. L’incontro con Ginsberg negli anni ’80, la corrispondenza, la sua poesia, sono stati motivazione e ispirazione per la creazione del nostro progetto e degli studi di Casa della poesia. La foto di copertina è di Vivien-Bittencourt, la registrazione è tratta dal cofanetto “Allen Ginsberg – Holy Soul Jelly Roll – Poems & Songs 1949-1993”. Avremo un nuovo anno di resistenza, lotte, abbracci, amore e poesia, con l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Allen Ginsberg
Guru
È la luna che scompare.
Sono le stelle che si nascondono, non io.
È la città che svanisce, io resto
con le mie scarpe dimenticate
e la mia calza invisibile
È il richiamo di una campana.
(1965)
Traduzione: Fernanda Pivano
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Allen Ginsberg
Guru
It is the moon that disappears
It is the stars that hide not I
It’s the City that vanishes, I stay
with my forgotten shoes,
my invisible stocking
It is the call of a bell
(1965)
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