La poesia della settimana è dedicata ad Álvaro Mutis un grande scrittore colombiano naturalizzato messicano, uno dei massimi dell’America Latina. La poesia scelta è “Ogni poesia / Cada poema“, la traduzione è di Martha Canfield. In questa pagina è possibile leggere il testo originale, la traduzione e come sempre la bella lettura dell’autore. La foto di copertina è concessa cortesemente da Alfaguara. Continua l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera, democratica, condivisa.
ÁLVARO MUTIS
OGNI POESIA
Ogni poesia un uccello che fugge
dal luogo indicato dalla piaga.
Ogni poesia un vestito della morte,
attraverso strade e piazze invase
dalla cera letale dei vinti.
Ogni poesia un passo verso la morte,
una moneta falsa di riscatto,
un tiro al segno nel bel mezzo della notte
traforando i ponti sul fiume,
le cui acque addormentate viaggiano
dalla vecchia città verso i campi,
dove il giorno prepara i suoi falò.
Ogni poesia il tatto irrigidito
di chi giace sulla lastra di pietra delle cliniche,
avida esca animale che percorre
la melma morbida delle sepolture.
Ogni poesia un lento naufragio del desiderio,
uno scricchiolio di alberi maggiori e di sartie
che reggono il peso della vita.
Ogni poesia un boato di tele che precipitano
sopra il ruggito gelido delle acque
con il crollo del pallido paranco delle vele.
Ogni poesia tesa a invadere e a lacerare
l’amara ragnatela della noia.
Ogni poesia nasce da una sentinella cieca
che urla nel vuoto profondo della notte
la parola d’ordine della propria sofferenza.
Acqua di sogno, fonte di cenere,
pietra porosa dei mattatoi,
legno in ombra dei semprevivi,
metallo che suona per i condannati,
olio funereo a doppio taglio,
quotidiano lenzuolo funebre del poeta,
ogni poesia semina nel mondo
l’aspro cereale dell’agonia.
Traduzione: Martha Canfield
ÁLVARO MUTIS
CADA POEMA
Cada poema un pájaro que huye
del sitio señalado por la plaga.
Cada poema un traje de la muerte,
por las calles y plazas inundadas
en la cera letal de los vencidos.
Cada poema un paso hacia la muerte,
una falsa moneda de rescate,
un tiro al blanco en medio de la noche
horadando los puentes sobre el río,
cuyas dormidas aguas viajan
de la vieja ciudad hacia los campos
donde el día prepara sus hogueras.
Cada poema un tacto yerto
del que yace en la losa de las clínicas,
un ávido anzuelo que recorre
el limo blando de las sepulturas.
Cada poema un lento naufragio del deseo,
un crujir de los mástiles y jarcias
que sostienen el peso de la vida.
Cada poema un estruendo de lienzos que derrumban
sobre el rugir helado de las aguas
el albo aparejo del velamen.
Cada poema invadiendo y desgarrando
la amarga telaraña del hastío.
Cada poema nace de un ciego centinela
que grita al hondo hueco de la noche
el santo y seña de su desventura.
Agua de sueño, fuente de ceniza,
piedra porosa de los mataderos,
madera en sombra de las siemprevivas,
metal que dobla por los condenados,
aceite funeral de doble filo,
cotidiano sudario del poeta,
cada poema esparce sobre el mundo
el agrio cereal de la agonía.
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