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La poesia della settimana, tratta dall’immenso archivio sonoro di Casa della poesia, ci porta nel passato e nella grande poesia russa del Novecento. È una grande emozione ascoltare la voce di Boris Pasternak che legge la sua poesia “Vento / Ветер“. Si tratta di un piccolo gioiello che vogliamo condividere con tutti gli amici di Casa della poesia e coloro che seguono Potlatch. La traduzione è di Evelina Pascucci, Prosegue l’impegno per una cultura libera, democratica, accessibile, condivisa.
Boris Pasternak
Vento
Io son finito, tu sei viva.
E il vento, con lamento e pianto,
scuote il bosco e la dacia.
Non ogni pino a sé,
ma tutti insieme gli alberi
con tutta la sconfinata lontananza,
quali scafi di velieri
sullo specchio di una baia.
E non per arditezza questo
o furia vana,
ma nell’angoscia per trovare parole
a te per una ninna-nanna.
1953
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Борис Пастернак
Ветер
Я кончился, а ты жива.
И ветер, жалуясь и плача,
Раскачивает лес и дачу.
Не каждую сосну отдельно,
А полностью все дерева
Со всею далью беспредельной,
Как парусников кузова
На глади бухты корабельной.
И это не из удальства
Или из ярости бесцельной,
А чтоб в тоске найти слова
Тебе для песни колыбельной.
1953
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