L’ultima poesia della settimana del mese di luglio è dedicata ad uno scrittore e poeta “irregolare”, scandaloso, mitizzato, amatissimo, imitato da tanti, simbolo del genio sregolato e autodistruttivo, Charles Bukowski. La poesia scelta è “Terremoto / Earthquake“, tradotta da Vincenzo Mantovani (Mondadori). Vi invitiamo, come al solito, ad ascoltare nel nostro sito la lettura del grande Buk. Prosegue anche in questo periodo festivo l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera, condivisa, diffusa.
Charles Bukowski
TERREMOTO
gli americani non sanno cos’è una tragedia –
un piccolo terremoto può farli strillare
come scimmie –
una tazza di ceramica spezzata,
l’Union Rescue Mission che vien giù –
le 6 del mattino
tutti in macchina
tutti in movimento –
dove vanno?
un po’ di orgasmo è filtrato
nella loro vita in scatola
sconosciuti stannmo spalla a spalla
dando voce alle loro paure
paure ansiose
ansiose risate…
il mio bebè, i miei vasi, il mio soffitto
il mio conto in banca
è solo una cosa che fa il solletico
una piuma
ma non ce la fanno più…
e se bombardassero la città
come altre città sono state bombardate
non con la bomba atomica
ma con bombe normali, belle grosse,
un giorno dopo l’altro,
ogni giorno
come è successo
in altre città del mondo?
se il resto del mondo oggi potesse vedervi
le sue risa metterebbero il sole in ginocchio
e anche i fiori balzerebbero dal suolo
come mastini
e vi farebbero scappare nel posto che vi meritate
ovunque sia,
e a nessuno importa dove sia
purché sia
lontano da qui.
Traduzione: Vincenzo Mantovani
CHARLES BUKOWSKI
Earthquake
Americans don’t know what tragedy is
a little 6.5 earthquake can set them to chattering
like monkeys
a piece of chinaware broken,
the Union Rescue Mission falls down
6 a.m.
they sit in their cars
they’re all driving around
where are they going?
a little excitement has broken into their
canned lives
stranger stands next to stranger chattering gibberish fear
anxious fear
anxious laughter …
my baby, my flowerpots, my ceiling
my bank account
this is just a tickler
a feather
and they can’t bear it …
suppose they bombed the city
as other cities have been bombed
not with an a-bomb
but with ordinary blockbusters
day after day,
every day
as has happened
in other cities of the world?
if the rest of the world could see you today
their laughter would bring the sun to its knees
and even the flowers would leap from the ground
like bulldogs
and chase you away to where you belong
wherever that is,
and who cares where it is
as long as it’s somewhere away from
here.
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