È appena terminato un piccolo tour in Italia del poeta francese Francis Combes, in occasione della pubblicazione del suo primo libro italiano, l’antologia Propaganda per la primavera (traduzione e cura di Rossella Nicolò e Giancarlo Cavallo, Multimedia Edizioni, 2023). Approfittiamo di questo passaggio e delle registrazioni fatte in quest’occasione per proporvi come “poesia della settimana” la sua bellissima La casa di mia figlia / La maison de ma fille. Combes, fondatore delle Edizioni Le Temps des Cerises, è impegnato nel sostegno delle edizioni indipendenti ed è l’inventore del progetto “affissioni poetiche” nel métro di Parigi. Impegnato nella vita sociale e politica, egli è anche giornalista, critico e saggista. Prosegue l’impegno di Potlatch e di Casa della poesia per una cultura libera, indipendente, democratica, condivisa.
Francis Combes
La casa di mia figlia
Mia figlia abita in un minuscolo monolocale
al quinto piano di un vecchio immobile fatiscente
dove entra la pioggia.
La sua finestra affaccia su un disordine di tetti
disseminati di antenne
che danno l’impressione che le case
siano munite di protesi
come paraplegici.
Quando mia figlia si avvicina alla finestra,
la vertigine mi pianta dei chiodi nei piedi
eppure, il mondo, visto dalla sua finestra
è meraviglioso e a portata di mano.
Rassomiglia molto a questa città che conosco
e che si fa chiamare Parigi
dai suoi innamorati
dai quattro angoli del globo.
Nella casa di mia figlia
ci sono libri d’arte
the rosso
un pollo al limone
minuscole valanghe di neve
che mugolano
in bicchieri di rhum
e una radio planetaria
per catturare i miraggi
delle onde della notte
che ci giungono dai Tropici.
Nella casa di mia figlia ci sono
un pesce rosso e un pappagallo verde
che basculano
sulla panchina della luna.
Ci sono anche
due Cinesi in canottiera
che passano e ripassano
nella piscina della loro cucina
chiara come un uovo al tegamino.
All’esterno, ci sono ancora
delle impalcature,
una musica che proviene
da un foyer africano
e tutte le piccole luci
dei lampioni della città
che si nascondono nelle loro tane.
La casa di mia figlia
è vicinissima al cielo
e ne tiene prigioniero
un bel frammento di seta blu
che lei ha appeso al muro.
Nel cielo della notte,
passa fischiando su Parigi,
il metrò delle stelle
che forma una lunga collana
per legare le Antille all’Orsa Maggiore.
E, di fronte a lei,
le Sacré-Coeur
imprime il suo codice a barre
sulla fronte pallida della storia…
Nella notte,
la casa di mia figlia
è una lanterna
ed è lei
che la accende.
Traduzione: Rossella Nicolò e Giancarlo Cavallo
Francis Combes
La maison de ma fille
Ma fille habite un minuscule studio
au cinquième étage d’un vieil immeuble vétuste
Où s’invite la pluie.
Sa fenêtre donne sur un désordre de toits
plantés d’antennes
qui donnent l’impression que les maisons
sont appareillées
comme des paraplégiques.
Quand ma fille s’approche de sa fenêtre,
le vertige me plante des clous dans les pieds
pourtant, le monde, vu de sa fenêtre
est merveilleux et à portée de main.
Il ressemble beaucoup à cette ville que je connais
et qui se fait nommer Paris
par ses amoureux
des quatre coins du globe.
Dans la maison de ma fille
il y a des livres d’art
du thé rouge
un poulet au citron
des minuscules avalanches de neige
qui glapissent
dans des verres de rhum
et une radio planétaire
pour capter les mirages
des ondes de la nuit
qui nous viennent des Tropiques.
Dans la maison de ma fille il y a
un poisson rouge et un perroquet vert
qui font la bascule
par-dessus le banc de la lune.
Il y a aussi
deux Chinois en maillot de corps
qui passent et repassent
dans la piscine de leur cuisine
claire comme un œuf au plat.
Dehors, il y a encore
des échafaudages,
de la musique qui provient
d’un foyer africain
et toutes les petites lumières
des lampions de la ville
qui se cachent dans leurs terriers.
La maison de ma fille
est tout près du ciel
et elle en retient captif
une belle pièce de soie bleue
qu’elle a pendue au mur.
Dans le ciel de la nuit,
passe en sifflant au-dessus de Paris,
le tortillard des étoiles
qui forme un long collier
pour relier les Antilles à la Grande Ourse.
Et face à elle,
le Sacré-cœur
imprime son code-barre
sur le front pâle de l’histoire…
Dans la nuit,
la maison de ma fille
est une lanterne
et c’est elle
qui l’éclaire.
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