La poesia della settimana, questa volta in video, è dedicata ad un nostro grande amore, Francisca Aguirre e al suo primo libro Itaca che nel 1972 la rivelò, già in età avanzata, al grande pubblico. Naturalmente partendo dal mito (Francisca ne ha fatto uno dei temi della sua poesia), costruisce la sua Itaca personale e familiare che l’accompagnerà per tutta la vita. Da quella raccolta abbiamo scelto “Il benvenuto / La bienvenida”. La registrazione è stata realizzata a Casa della poesia nel 2011, la traduzione di Raffaella Marzano è tratta dal libro di Francisca Aguirre Paesaggi di carta (Multimedia Edizioni, 2013). La foto di copertina è di Salvatore Marrazzo e ritrae Francisca nel cortile-giardino di Casa della poesia. Continua l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera, condivisa, democratica.
Francisca Aguirre
Il benvenuto
È tornato. Di nuovo è seduto alla tavola.
Molto breve è il dialogo. Dunque
la storia di Itaca si riassume nelle cose quotidiane.
Nel suo sguardo ascolto tuttavia
risposte come il mondo.
Alla mia tavola siedono Circe con le sue sirene,
Nausicaa con la sua gioventù.
A lui si accompagnano come una nostalgia
che già fu colpa
le vite e i volti delle sue amate,
l’incanto implacabile di quanto rischiò
e l’allegria di una devozione
al di là di sentimenti e morale.
È tornato. Non sa bene a cosa.
Giacché più che morire lui teme invecchiare.
Sospetta della calma come se contenesse un virus.
Io sono per lui peggio di un tradimento:
io sono incomprensibile quanto lui.
Traduzione: Raffaella Marzano
Francisca Aguirre
La bienvenida
Ha vuelto. De nuevo está sentado a la mesa.
Muy breve es el diálogo. Pues
la historia de Ítaca se resume en lo cotidiano.
En su mirada yo escucho sin embargo
respuestas como el mundo.
A mi mesa se sientan Circe con sus sirenas,
Nausicaa con su juventud.
Con él están como una nostalgia
que fuera ya una culpa
las vidas y los rostros de las que amó,
el encanto implacable de cuanto arriesgaba
y la alegría de una entrega
más allá de sentimientos y moral.
Ha vuelto. No sabe bien a qué.
Pues más que a morir le teme a envejecer.
Sospecha de la calma como si contuviera un virus.
Soy para él peor que una traición:
soy tan inexplicable como él mismo.
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