Nella notte tra il 1 e il 2 novembre del 1975 viene assassinato Pier Paolo Pasolini. A trent’anni da quel tragico avvenimento, dopo aver visitato la tomba di Pasolini l’anno prima, Jack Hirschman scrisse pensando a lui uno dei suoi famosi “arcani”: The Days of Dead Arcane / L’Arcano dei giorni dei morti, che riproponiamo oggi come “poesia della settimana”. Hirschman è uno dei maggiori poeti contemporanei, leggenda della controcultura americana, tra i fondatori della Casa della poesia, grande estimatore di Pasolini e suo traduttore negli Stati Uniti. La traduzione è di Raffaella Marzano, sua traduttrice ufficiale e potete leggere la versione originale, la traduzione e ascoltare l’intensa lettura del poeta registrata nel corso di La poesia resistente! Napolipoesia nel 2011 con Gaspare Di Lieto al pianoforte. La foto di copertina di Jack Hirschman è di Salvatore Marrazzo. Prosegue l’impegno di Casa della poesia per una cultura libera e condivisa.
Jack Hirschman
L’Arcano dei giorni dei morti
1.
Non ho alcuna speranza alla luce di questo
intrappolando nel giorno
in cui lui morì,
non semplicemente ammazzato, ma – come per tutti quelli
che significano molto più di quello che furono –
come un’intera nazione, persino un mondo, –
assassinato, l’America vota per rieleggere
una macchina da guerra per continuare a bastonare
e poi calpestare interi popoli.
E dunque eccolo, uno dei più grandi poeti
italiani, che giace in questa tomba
a Casarsa, una piccola città in Friuli,
da 29 anni. Sei piccoli allori su
lui e Susanna Colussi, sua madre,
che giace accanto a lui in commovente ironia.
E il suono che fa il dolore quando
cade attraverso se stesso e non tocca
fondo, con la sua tristezza di sangue
e la sua malinconia di mente in un mondo
dislocato, – non nel senso
di non avere uno spinello fra le dita1
o seduto da qualche parte a bere
l’ingiustizia bell’e buona di questi giorni, ma –
volendo dire che una Costituzione comprata e pagata,
con una smorfia e una pistola alla nuca
del mondo, ha fra le altre cose
assassinato Pier Paolo Pasolini, di nuovo.
2.
Che serie di Giorni dei Morti a venire!
Persino la sorellina Marilyn2, che lui
mise in poesia così magnificamente, è fra le
quinte rabbrividendo su questo cenotafio che
sto costruendo con piume di pavone atzeco
lunghe sei piedi, foto di Marx, Lenin
vicino a una bandiera con falce e martello, Maria
e Giuseppe e pure il Bambino Gesù, e Gesù
il Cristo. E ci metto dentro anche Rumi3 e King4
una montagna di capelli e una piramide
di scarpe. È l’inferno, è l’inferno, è
esattamente l’inferno, è l’inferno che governa il mondo.
Tanti occhi morti, penso che ce ne siano più
che le stelle in cielo, e sono anche qui,
raccolte sulla punta del mio pollice
e indice che tengono questa penna, tutte le stelle
morte anni e anni fa. Il mio voto
per corrispondenza è per loro. E nader5 l’uno/né l’altro fra
due uomini di guerra. Adda venì baffone. Ah,
eccoti là! Che sia un gran DeeoDee!
Diodi. O diodi. Adda venì baffone.
Guarda quello scugnizzo di 6 anni, una minuscola
fisarmonica fra le mani, inginocchiato davanti
a una scatola di cartone vuota,
che canta sulla Farhadija Street6 alla folla
che passa, e gli unici che si accorgono di lui
sono una guardia della banca che lo fa spostare cinque
metri più in là (dove lui ricomincia daccapo),
e un poliziotto che lo sovrasta e lui si alza e
scompare come in un film di Pasolini,
e i nostro occhi pieni di monetine
che si gettano dietro l’angolo o
ovunque lui stia correndo.
3.
Nudo fino alla cintola al sole caldo
su un balcone a Baronissi vicino Salerno, sento
il clop degli zoccoli, poi vedo – affianco alle macchine
che fanno il solito giro intorno alla piazza sottostante –
13 cavalieri a cavallo, l’ultima è una donna,
qualcuno con cappelli da cowboy, uno è avvolto
in una bandiera americana, vanno lungo la strada
come una banda di discepoli di Bush. O Giorno dei
Morti domani, quando sarà finita, America,
laggiù, laggiù, dove tutto è aggressione, follia
e abbandono. Che Giorni dei Morti
a venire! Pieni di corpi in tanti angoli roventi
del mondo, pezzi di shahid7 e le sue (di lui o di lei)
vittime, e le spacconate e le sciocchezze contorte
che cianciano le bocche dei media.
La Costituzione8 delle armi parla: Vota Guerra!
Vota Bandito per le bande di delinquenti che fanno cagnara
in questo deserto di consumismo. Vota Picchiatore9
per continuare a tenere l’assassinio sulle labbra e far fuori quei
pompinari comunisti bastardi. Picchiarli
con mazze 2×4, passarci sopra con le loro stesse automobili!10
Irrompere nelle case accovacciate, come la pioggia
di proiettili. In mezzo agli occhi. Prima persino che loro…
Ucciderli prima che ci raggiungano… e ci facciano saltare
in aria. Lo Zero dentro lo Zero è completato.
La Sinistra è un incallito gracidio di rana, il guaito di un cagnolino.
E la Destra è un sole sporco con un grosso occhio nero oleoso.
Ma le ceneri di Pasolini, dalle sue fiamme, dallo spirito
in fiamme di Bestemmia11 sotto terra, le ceneri di Pasolini
si innalzano su ali di fenice di fiamma e urlano:
Bush-shit! Bush-shit! Obomber!12 Avanti soldati crasstiani13,
in marcia verso la paura. In pieno dell’autunno
con i vostri boccali e le bare.
Voi che bombardate e uccidete la radice stessa dell’Umanità,
voi che fate a pezzi verità e stimolate appetiti da avvoltoio
di sangue in questo mondo carogna, ben presto fiuterete
i fiori della Vittoria. La loro fragranza vi incanterà,
irresistibilmente. Con adorazione cadrete in ginocchio per annusarli
e loro vi ringrazieranno esplodendo sulla vostra faccia morta.
(2005)
Traduzione di Raffaella Marzano
___________
1. joint, è slang per uno spinello di marijuana, e anche un posto alla mano in cui bere o fare quattro chiacchiere.
2. Marilyn, è Marilyn Monroe, a cui Pasolini si rivolse in una poesia.
3. Jalaluddin Rumi è il grande poeta sufi.
4. King è Martin Luther King, Jr. leader dei diritti civili americani.
5. Nader/nor si tratta di un gioco su “either/or”. Ralph Nader candidato alle Presidenziali degli Stati Uniti con Matt Gonzalez come Vice-Presidente candidato nelle liste di un Terzo Partito. Gonzalez è il bibliografo di Hirschman.
6. Farhadyah Street è una strada di Sarajevo.
7. shahid, martire autore di attentato suicida .
8. Gunstitution, gioco di parole fra Gun (pistola) e Constitution (Costituzione).
9. Thug Vote and Goon Vote, espressioni della malavita.
10. “Beat ’em with 2X4s…” Pasolini fu picchiato a morte con un pezzo di legno 2X4 e poi investito con la sua stessa automobile – è ormai accertato – da una banda di fascisti, non solo da Pino Pelosi
11. Bestemmia è anche il nome dell’edizione in due volumi delle poesie di Pasolini.
12. Bushit, gioco di parole fra bull-shit (stronzate) e Bush. Hirschman attualizza il testo aggiungendo “Obomber”.
13. Hunwatd crassttial soldyears…, gioco su una famosa canzone gospel suonata durante i funerali “Onward Christian soldiers…”.
Jack Hirschman
The Days of Dead Arcane
1.
I hope for nothing in the light of this
intrappolando in which the day
on which he died,
not simply murdered, but – as with all
who mean much more than they were –
like a whole nation, even a world, –
assassinated, America’s voting to re-elect
a war machine to continue clubbing
and then running over entire peoples.
So here he is, one of Italy’s grandest
poets, who’s lain in this grave
in Casarsa, a small Friuli town, for
29 years. Six small laurel trees over
him and Susanna Colussi, his mother,
lying beside him in touching irony.
And the sound sorrow makes when
falling through itself and touching no
bottom, with its sadness of blood
and its melancholy of mind in a world
out of joint, – not in the sense of not
having one between one’s fingers.
or sitting in a joint and drinking away
the downright injustice of this day, but –
meaning that a bought and paid-for Con-
stitution, with a grin and gun at the nape
of the world, has among other things
assassinated Pier Paolo Pasolini again.
2.
What serial Days of the Dead to come!
Even kid sister Marilyn, whom he
poeticized so beautifully, is in the
wings shuddering on this cenotaph I’m
constructing of Aztec peacock feathers
six feet long, photos of Marx, Lenin
beside a hammer and sickle flag, Mary
and Joseph and Baby Jesus too, and Jesus
the Christ. And throw in Rumi and King
as well, a mountain of hair and a pyramid
of shoes. It’s the pits, it’s the pits, it’s the
literal pits, it’s the pits that rule the world.
So many dead eyes, I think there are more
than stars in the sky, and they’re here too,
gathered at the tips of my forefinger
and thumb holding this pen, all the stars
that died years and years ago. My absentee
vote’s for them. And nader/nor between
two men of war. Adda venì baffone. Ah,
there you are! Let’s have a great DeeoDee!
Diodi. O diodi. Adda venì baffone.
A Sarajevo urchin, 6 years old, a tiny
accordion in his hands, a cardboard box
with nothing in at his squatting knees,
singing on Farhadija Street to passing
crowds, and all who take notice of him
are a bank-guard who shoos him five
meters away (where he starts up again),
a cop standing over him who gets up and
disappears like in a Pasolini movie,
and our eyes with coins in them flinging
themselves around the corner or
wherever he’s running to.
3.
Standing naked to my waist in the hot sun on
a Baronissi balcony above Salerno, I hear
the clop of hooves, then see – beside the cars
doing their ordinary rounds in the piazza below –
13 riders on horseback, the last one a woman,
some wearing cowboy hats, one wrapped in
an American flag, heading up the street like
a posse of disciples of Bush. O Day of the Dead
tomorrow, when it’s over, America, over there,
over there, where all is battery, derangement
and carelessness. What Days of the Dead
ahead! Full of bodies on so many hot corners
of the world, pieces of shahid and his (or her)
victims, and the bluster and twisted tripe
palavering out of the mouths of the media.
The Gunstitution is speaking: War Vote!
Thug Vote for the gang-swarming bashes
in this desert of consumerism. Goon Vote
to keep Kill on the lips and blow away those
blowjob communist bastards. Beat ‘em
with 2X4s, run ‘em over with their own cars!
Break into the cowering houses, like the rain
of bullets. Between the eyes. Before they even…
Kill ‘em before they reach for…and blow us
up! The Zero within the Zero’s been completed.
The Left’s a confirmed frog-croak, a whelp-whine.
And the Right is a dirty sun with a big black oily eye.
But Pasolini’s ashes, from his burning, burning
spirit of Bestemmia under earth, Pasolini’s ashes
rise on phoenix wings of flame and cry :
Bushit! Bushit! Obomber! Hunward, crasstian soldyears,
marching to the fear. In the dead of autumn
with your mugs and biers.
You who bomb and kill the very origin of Humanity,
you who shred truth and work up vulture appetites
for blood in this carrion world, soon will smell
the blossom of Victory. Its fragrance enchanting you,
irresistibly. Adoringly you’ll fall to your knees to smell it
and it will oblige you by blowing up in your dead face.
(2005)
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