La nuova poesia della settimana è dedicata ad uno straordinario poeta, una delle grandi voci europee Josip Osti. Josip è nato a Sarajevo ma vive per lavoro e per amore in Slovenia, a Tomaj, sul Carso, a pochi chilometri dal confine italiano. È profondamente legato all’esperienza di Casa della poesia e abbiamo avuto la fortuna di averlo come nostro ospite molte volte e anche di pubblicare i suoi ultimi libri in Italia (“L’albero che cammina”, “Rosa Mystyca”, “Tutti gli amori sono straordinari” e la raccolta di haiku “Nella terra di nessuno “). La poesia scelta è “È morta la magniolia / Umrla je magnolija”, tradotta in italiano dalla grande Jolka Milič. Con Josip Osti, Renato Costarella al pianoforte e Valerio Iaccio al violino. La registrazione è stata realizzata a Casa della poesia nel 2004, la foto di copertina è di Attilio Landolfi. Josip Osti sarà ospite dei progetti di Casa della poesia in maggio. Continua l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Josip Osti
È morta la magnolia
È morta la magnolia. Non entrerò nei dettagli.
Che annebbiano l’essenziale. È morta la magnolia, bianca,
stellata. Quella che anni fa avevo piantato nel giardino
dietro la casa. Che già da un pezzo era più alta di me
di una testa. È morta così come muoiono i bambini prima
dei genitori. Inaspettatamente. Giovane e sana. Almeno
non si notavano i segni di salute malferma. È morta
davanti ai miei occhi. Non letteralmente, poiché in
quel momento guardavo altrove. Stavo dando un’occhiata
al cachi e alle sue foglie rosse. Insomma, è morta
la magnolia. E se esiste l’anima, la sua, intensamente
profumata, errerà fino alla fine della vita. Se veramente
esiste la fine in questo cammino circolare, in cui ogni
principio è assieme fine. E forse viceversa…
È morta la magnolia. Il suo profumo adesso dove
affascinerà le api? Su quale adolescente, cresciuto da
un giorno all’altro in un giovane, fioccheranno i bianchi
petali delle sue corolle, quando sul far dell’alba si desterà
tutto sudato con le labbra screpolate e sanguinanti,
assetato d’amore? Come ho sete d’amore io, anima
mia, che stanotte non riesco a dormire. Poiché
è morta la magnolia.
Traduzione: Jolka Milič
Josip Osti
Umrla je magnolija
Umrla je magnolija. Podrobnosti ne bom omenjal.
Te zameglijo bistvo. Umrla je magnolija, bela,
zvezdasta. Tista, ki sem jo pred leti posadil
v vrtu za hišo. Ki me je že zdavnaj prerasla
za glavo. Umrla je tako, kot umirajo otroci pred
starši. Nepričakovano. Mlada in zdrava. Vsaj
ni bilo videti, da bi bolehala. Umrla je pred
mojimi očmi. Ne dobesedno, kajti v tistem trenutku
sem bil pogledal proč. Na zlato rajsko jabolko
in njegove rdeče liste. Skratka, umrla je
magnolija. In če obstaja duša, bo njena, močno
dišeča, tavala do konca življenja. Če sploh
obstaja konec na tej krožni poti, na kateri je vsak
začetek hkrati konec. In morda obratno …
Umrla je magnolija. Kje bo zdaj njen duh
zapeljeval čebele? Po katerem dečku, čez noč
dozorelem v mladeniča, bodo snežili beli listi
njenih cvetov, ko se pred svitom zbudi ves
prepoten, z razpokanimi, krvavečimi ustnicami,
žejen ljubezni? Tako kot sem ljubezni, duša,
žejen jaz, ki nocoj ne morem spati. Kajti
umrla je magnolija.
Lascia un commento