La poesia della settimana è dedicata ad un grandioso poeta argentino, uno dei maggiori poeti latinoamericani dello scorso secolo, Juan Gelman (1930-2014), Premio Cervantes nel 2007. Gelman ha vissuto in prima persona gli orrori della dittatura e dell’esilio che hanno sconvolto il suo paese e la sua famiglia (figlio e nuora uccisi, nipote data in adozione con falso nome) e ha lottato tutta la vita per la restituzione della memoria ai desaparecidos. Poeta di straordinaria intonazione lirica e valenza civile, è stato uno dei poeti più importanti di lingua spagnola del secondo Novecento. La poesia scelta si intitola “Ovidio”, la traduzione è di Laura Branchini (dal volume Valer la pena (Guanda, 2007) e in questa pagina potete come al solito leggere testo originale, traduzione e soprattutto ascoltare la bella lettura di Juan Gelman. La foto di copertina è di Tomas Bravo (Reuters). Continua l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Juan Gelman
Ovidio
La luce cade sul tavolo dell’ometto
che rilegge alcuni fuochi e
scuce le maniche dell’unità.
La luce avverte che se ne sta per andare
con una sorta di spegnimento che
arriva e entra il deserto, l’incerto
accoppiamento dell’uomo con la sua furia. Un cane
conversa con le stelle e la casa
si riempie di compagnie oblique
e chiassose. Il male sta lì, seduto.
L’ometto intinge la penna
in correnti di sangue inesistenti, aggrovigliate
a mostri veri e propri e a
paesi visibili che scricchiolano.
Chiama buoi a strappargli via il cuore
mentre lui rivolta gli inferni.
Traduzione: Laura Branchini
Juan Gelman
Ovidio
La luz cae sobre la mesa del hombrecito
que repasa algunos fuegos y
descose las espaldas de la unidad.
La luz avisa que se va a ir
con una especie de apagación que
sobreviene y entra el desierto, la incierta
bada del hombre con su furia. Un perro
conversa con los astros y la casa
se Ilena de compafifas oblicuas
y chillonas. El mal esta ahi, sentado.
El hombrecito moja la piuma
en sangres que no existen, enredadas
en monstruos mismisimos y
paises visibles que crujen.
Pide bueyes que le arranquen el corazón
mientras revuelve los infiernos.
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