La poesia della settimana è dedicata ad un poeta, scrittore, intellettuale, amico di Casa della poesia, Juan Octavio Prenz, argentino di origine istro-croata, che vogliamo abbracciare e festeggiare in questo modo in occasione del Premio Nonino ricevuto qualche giorno fa. “Prenz unisce in un’opera inconfondibile la fantasia epica della grande letteratura latinoamericana e l’ombra misteriosa in cui si dissimulano i personaggi della grande letteratura mitteleuropea”. La poesia che vogliamo condividere è Storia intima (Historia intima), la registrazione è stata realizzata nel 2005 a Pistoia, nel corso de “Il Cammino delle comete” manifestazione che Casa della poesia ha curato per alcuni anni. Le belle foto, del 2005, sono di Andrea Pecchioli. Prosegue lìimpegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Juan Octavio Prenz
Storia intima
Mio padre era un uomo dai grandi occhi celesti che amava
la gente, il buon vino, la pesca, le sigarette
forti e si rallegrava della felicità altrui.
Molte volte ho visto i suoi grandi occhi scagliati verso l’alto
perché diceva che quando cade una stella
muore un uomo.
La sua unica azione pubblica fu
costruire un sentiero di pietra
attraverso il quale passarono generazioni di operai
verso la fabbrica dove egli lasciò
la sua gioventù e le sue ossa.
Quando morì aveva le braccia sudate e stanche
dal sostenere il cielo ogni giorno.
Juan Octavio Prenz
Historia intima
Mi padre era un hombre de grandes ojos celestes que amaba
a la gente, el buen vino, la pesca, los cigarillos
negros y se alegraba de la dicha ajena.
Muchas veces si sus grandes ojos disparados a lo alto
porque decía que cuando cae una estrella
muere un hombre
Su única acción pública fue
construir un sendero de piedra
por el cual pasaron generaciones de obreros
rumbo a la fábrica donde él dejó su
juventud y sus huesos.
Cuando murió, tenía los brazos sudorosos y dolorino
de sostener el cielo cada día.
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