La seconda poesia della settimana del mese di maggio è dedicata ad un poeta spagnolo profondamente legato al progetto di Casa della poesia di cui è stato protagonista in svariate circostanze, Juan Vicente Piqueras. La poesia scelta è “Mela di mare” (Manzana de mar), la traduzione di Raffaella Marzano, la registrazione della bella lettura di Piqueras è stata realizzata a Salerno nel corso di “La poesia resistente” nel 2012. Prosegue l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultuta libera, democratica, condivisa.
JUAN VICENTE PIQUERAS
Mela di mare
Io sarei il maschio e tu la femmina
vestita di tormenta.
Dormiresti
nel palmo del mare più impensato,
diadema di altra luce nei tuoi capelli,
e nelle mani remote
la sabbia fuggitiva
di noi due, deserti e felici.
Vivremmo lontano, dimentichi
del tempo, ora, in cui fummo schiavi
della nostra paura e di questo mondo
sicario assurdo al soldo della morte.
L’isola è in noi
in attesa
che la rabbia maturi e ci porti via.
Io sarei il maschio e tu la femmina.
La memoria sarebbe una mela.
Traduzione di Raffaella Marzano
JUAN VICENTE PIQUERAS
Manzana de mar
Yo sería un varon e tú una hembra
vestida de tormenta.
Dormirías
en la palma del mar menos pensado,
diadema de otra luz en tus cabellos,
y en las manos remotas
la arena fugitiva
de nosotros, desiertos y felices.
Viviríamos lejos, olvidados
Del tempo, ahora, en que éramos esclavos,
de nuestro proprio miedo y de este absurdo
mundo, sicario a sueldo de la muerte.
La isla está en nosotros
Guardando
Que la rabia madure y se nos lleve.
Yo sería el varón y tú la hembra.
La memoria sería una manzana.
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