La poesia che vi proponiamo questa prima settimana di agosto è “Femme noire” (Donna nera) di Léopold Sédar Senghor, senegalese, uno dei maggiori poeti africani del Novecento, protagonista della “negritude”, presidente del Senegal. Contro ogni forma di razzismo, precaricazione, violenza, la poesia diventa il luogo d’incontro nel quale gli uomini si ritrovano, pensano, parlano, raccontano se stessi e il mondo. Come al solito potete leggere la poesia nella traduzione di Marco Datini, nella lingua originale, ma soprattutto potete ascoltare la lettura dell’autore. Prosegue anche in questa torrida estate l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Léopold Sédar Senghor
Donna nera
Donna nuda, donna nera
Vestita col colore della vita, con la tua forma bellezza!!
Sono cresciuto alla tua ombra; la dolcezza delle tue mani mi bendava gli occhi.
Ed ecco che nel cuore dell’Estate e del Meriggio ti scopro Terra Promessa, dall’alto di un colle calcinato ed alto
E la tua bellezza mi folgora al centro del cuore come il fulmine di un’aquila.
Donna nuda, donna oscura
Frutto maturo di carne piena, estasi cupa di vino nero, bocca che rendi la mia bocca lirica,
Savana di puri orizzonti, savana che fremi alle carezze ardenti del Vento dell’Est
Tamtam scolpito, tamtam in tensione che tuoni sotto le dita del Vincitore
La tua voce severa di contralto è il canto spirituale dell’Amata.
Donna nera, donna oscura
Olio che alcun respiro riesce a increspare, olio calmo sui fianchi dell’atleta, sui fianchi dei principi del Mali
Gazzella dalle giunture celesti, le perle sono stelle sulla notte della tua pelle
Delizie per i giochi della mente i riflessi dell’oro che rosseggia sulla tua pelle di màcule
All’ombra della tua capigliatura si rasserena la mia angoscia per il sole vicino dei tuoi occhi.
Donna nuda, donna nera
Canto la tua bellezza che passa, forma che guardo fisso nell’Eterno, prima
Che il destino geloso ti riduca in cenere per nutrire le radici della vita.
Traduzione di Marco Datini
Léopold Sédar Senghor
Femme noire
Femme nue, femme noire
Vétue de ta couleur qui est vie, de ta forme qui est beauté
J’ai grandi à ton ombre; la douceur de tes mains bandait mes yeux
Et voilà qu’au coeur de l’Eté et de Midi,
Je te découvre, Terre promise, du haut d’un haut col calciné
Et ta beauté me foudroie en plein coeur, comme l’éclair d’un aigle
Femme nue, femme obscure
Fruit mûr à la chair ferme, sombres extases du vin noir, bouche qui faislyrique ma bouche
Savane aux horizons purs, savane qui frémis aux caresses ferventes du Vent d’Est
Tamtam sculpté, tamtam tendu qui gronde sous les doigts du vainqueur
Ta voix grave de contralto est le chant spirituel de l’Aimée.
Femme noire, femme obscure
Huile que ne ride nul souffle, huile calme aux flancs de l’athlète, aux flancs des princes du Mali
Gazelle aux attaches célestes, les perles sont étoiles sur la nuit de ta peau.
Délices des jeux de l’Esprit, les reflets de l’or ronge ta peau qui se moire
A l’ombre de ta chevelure, s’éclaire mon angoisse aux soleils prochains de tes yeux.
Femme nue, femme noire
Je chante ta beauté qui passe, forme que je fixe dans l’Eternel
Avant que le destin jaloux ne te réduise en cendres pour nourrir les racines de la vie.
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