L’ultima “poesia della settimana” del 2019 è dedicata ad un grande poeta nato in Canada, cresciuto negli Stati Uniti, Mark Strand (1934-2014), una delle voci americane più significative del secondo Novecento. “La poesia del poeta spagnolo / Poem of the Spanish Poet” è il testo scelto per chiudere questo intenso anno di lavoro. La traduzione è di Damiano Abeni ed è tratta dal volume Mondadori che raccoglie “Tutte le poesie” di Mark Strand. Come al solito potete leggere la traduzione, il testo originale e soprattutto ascoltare la poesia letta dall’autore. Prosegue l’impegno di Potlatch e di Casa della poesia per una cultura libera, condivisa, del dono.
Mark Strand
La poesia del poeta spagnolo
In una camera d’albergo chissà dove nello Iowa un poeta americano stanco delle proprie poesie, stanco di essere un poeta americano, si lascia andare sullo schienale della sedia e immagina di essere un poeta spagnolo, un vecchio poeta spagnolo, che si avvicina alla fine della vita, che cammina fino al Guadalquivir e guarda le navi, grigie e spettrali nel crepuscolo, discendere la corrente. Le piccole onde, che si avvicinano all’argine erboso dove siede, sussurrano qualcosa che non riesce a sentire s’increspano e ricadono. E allora cosa fa il poeta spagnolo? Si mette una mano in tasca, ne estrae un taccuino, e scrive:
Mosca nera, mosca nera
perché mi sei venuta addosso
è per la mia camicia
bianca e nuova la camicia
con i bottoni d’osso
è per il mio vestito
il blu scuro del vestito
e perché
me ne sto sdraiato da me
sotto le fronde di un salice
freddo come il sasso
mosca nera, mosca nera
come sei buona
a venire da me adesso
come sei buona
a venirmi qui a trovare
mosca nera, mosca nera
a dirmi addio e buona sera
Traduzione di Damiano Abeni
Mark Strand
Poem of the Spanish Poet
In a hotel room somewhere in Iowa an American poet, tired of his poems, tired of being an American poet, leans back in his chair and imagines he is a Spanish poet, an old Spanish poet, nearing the end of his life, who walks to the Gadalquivir and watches the ships, gray and ghostly in the twilight, slip downstream. The little waves, approaching the grassy bank where he sits, whisper something he can’t quite hear as they curl and fall. Now what does the Spanish poet do? He reaches into his pocket, pulls out a notebook, and writes:
Black fly, black fly
Why have you come
Is it my new shirt
My new white shirt
With buttons of bone
Is it my suit
My dark blue suit
Is it because
I lie here alone
Under a willow
Cold as stone
Black fly, black fly
How good you are
To come to me now
How good you are
To visit me here
Black fly, black fly
To wish me goodbye
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