La poesia della settimana è dedicata al poeta, saggista e narratore Nimrod, in occasione dell’attribuzione del Prix Apollinaire 2020. Nato nel sud del Ciad, Nimrod vive in Francia da più di trent’anni. La poesia scelta è “Il grido dell’uccello / Le cri de l’oiseau” tratta dal volume Pierre, poussière (éd. Obsidiane, 2004). La traduzione è del poeta Giancarlo Cavallo, la registrazione realizzata a Pistoia nel corso degli Incontri internazionali di poesia “Il Cammino delle comete” nel 2004. Con il poeta, al sassofono Marco Collazzoni. Le foto sono di Andrea Pecchioli. Prosegue l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera, accessibile, condivisa.
Nimrod
Il grido dell’uccello
a Daniel Bourdanné
Ho voluto inebriarmi di silenzio
Ho trascurato la donna amata
Mi sono chiuso all’uccello della speranza
Che mi invitava ad inerpicarmi sui rami
Dell’albero, mio doppio
Ho messo sotto sopra lo spazio del mio giardino
Ho aperto i miei territori
Ho trovato amabile l’aria che circola
Fra le vetrate. Mi sono rallegrato
D’essere lo stregone della mia vita
Quando la sera dispiegava i suoi spettri
L’uccello in me si è risvegliato
Il suo grido ha diffuso l’angoscia
Nel cuore del mio reame.
da “Pierre, poussière”, éd. Obsidiane, 2004.
Traduzione: Giancarlo Cavallo
Nimrod
Le cri de l’oiseau
à Daniel Bourdanné
J’ai voulu m’enivrer de silence
J’ai délaissé la femme aimée
Je me suis fermé à l’oiseau de l’espoir
Qui m’invitait à gravir les branches
De l’arbre, mon double
J’ai saccagé l’espace de mon jardin
J’ai ouvert mes terroirs
J’ai trouvé agréable l’air qui circule
Entre les vitres. Je me suis réjoui
D’être le sorcier de ma vie
Alors que le soir déroulait ses spectres
L’oiseau en moi de nouveau s’est éveillé
Son cri diffusait l’angoisse
Au sein de mon royaume
“Pierre, poussière”, éd. Obsidiane, 2004.
Lascia un commento