“La poesia della settimana” continua ad offrirvi piccoli gioielli. Oggi vi proponiamo “La marcha / La marcia” della poetessa spagnola Maria Victoria Atencia, una delle maggiori esponenti femminili della generazione degli anni ’50. Ecco il testo nella traduzione di Raffaella Marzano, in lingua originale e nella bella lettura della Atencia. La registrazione è stata realizzata a Pistoia nel corso dell’evento “Il cammino delle comete” nel 2004. Le foto sono di Andrea Pecchioli. Contnua l’impegno di Casa della poesia per una cultura diffusa e condivisa.
María Victoria Atencia
LA MARCIA
Eravamo gente abituata al dono della mansuetudine
e alla vaga memoria di un cammino verso un qualche luogo.
E nessuno diede l’ordine. –Chi avrebbe saputo il momento.-
Ma tutti, allo stesso tempo e in silenzio, lasciammo
il rifugio usuale, il fuoco acceso che alla fine si sarebbe spento,
gli utensili docili all’uso delle mani,
il cereale cresciuto, le parole a metà, l’acqua che traboccava.
Non ci fu alcun segnale. Ci alzammo in piedi.
Non ci voltammo indietro. Cominciammo la marcia.
Traduzione di Raffaella Marzano
María Victoria Atencia
LA MARCHA
Éramos gentes hechas al don de mansedumbre
y a la vaga memoria de un camino a algún sitio.
Y nadie dio la orden. -Quién sabría su instante.-
Pero todos, a un tiempo y en silencio, dejamos
el cobijo usual, el encendido fuego que al fin se extinguiría,
las herramientas dóciles al uso por las manos,
el cereal crecido, las palabras a medio, el agua derramándose.
No hubo señal alguna. Nos pusimos en pie.
No volvimos el rostro. Emprendimos la marcha.
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