Ultima poesia della settimana di questo annus horribilis che ci ha visto spesso a distanza ma sempre insieme. Robert Frost è un autore classico statunitense, poeta nazionale di grande notorietà nella prima metà del Novecento. La poesia è la famosa “Conoscenza della notte / Acquainted with the Night” che presentiamo in lingua originale, nella traduzione del poeta Giovanni Giudici e con la musicale lettura del poeta. La foto di copertina è di Louis Untermeyer (Courtesy Plymouth State University). Prosegue l’impegno di Potlatch e di Casa della poesia per una cultura libera e condivisa. L’appuntamento è per il 2021 con tante e nuove “poesie della settimana”.
Robert Frost
Conoscenza della notte
Io sono uno che ha conosciuto la notte.
Ho fatto nella pioggia la strada avanti e indietro.
Ho oltrepassato l’ultima luce della città.
Io sono andato in fondo al vicolo più tetro.
Ho incontrato la guardia nel suo giro
ed ho abbassato gli occhi, per non spiegare.
Io ho trattenuto il passo e il mio respiro
quando da molto lontano un grido strozzato
giungeva oltre le case da un’altra strada,
ma non per richiamarmi o dirmi un commiato;
e ancor più lontano, a un’incredibile altezza,
nel cielo un orologio illuminato
proclamava che il tempo non era giusto, né errato.
Io sono uno che ha conosciuto la notte.
Traduzione: Giovanni Giudici
Robert Frost
Acquainted with the Night
I have been one acquainted with the night.
I have walked out in rain—and back in rain.
I have outwalked the furthest city light.
I have looked down the saddest city lane.
I have passed by the watchman on his beat
And dropped my eyes, unwilling to explain.
I have stood still and stopped the sound of feet
When far away an interrupted cry
Came over houses from another street,
But not to call me back or say good-bye;
And further still at an unearthly height,
One luminary clock against the sky
Proclaimed the time was neither wrong nor right.
I have been one acquainted with the night.
Lascia un commento