
La poesia della settimana è “La cecità del mondo / La cécité du monde” di Tahar Bekri, tunisino e una delle voci più importanti del mondo magrebino, arabo e francofono insieme. Tahar Bekri, entra a scuola nel 1956, anno dell’indipendenza e la sua formazione è bilingue sin dall’infanzia. Il fatto di scrivere in due lingue è per lui una scelta di prim’ordine: si tratta, come egli dice, di fare dell’arabo e del francese due “vasi comunicanti”. Ma, come scriveva Roland Barthes, che Bekri cita, “ogni lingua è una lingua straniera”. La poesia scelta in questa circostanza è stata appena scritta di Bekri ed il contesto/soggetto è evidente. La traduzione è di Raffaella Marzano, la registrazione realizzata dallo stesso Bekri. Continua l’impegno di Potlatch e di Casa della poesia per una cultura libera, condivisa, che costruisce “ponti di pace”.
Non riusciamo a trovare le giuste parole per raccontare l’orrore, l’angoscia, la paura, lo sdegno e allora utilizziamo quelle dei poeti, certi che i loro versi sapranno parlare al cuore e alla mente di chi vorrà leggerli.
Tahar Bekri
La cecità del mondo
Se il tuo cuore è di pietra
Se i tuoi denti sono zanne
Se la tua spalla è sorella dei bastoni
Se il tuo dito è padrone del grilletto
Se la tua mano non riesce a stringere un’altra mano
Come puoi amare gli altri?
Se il tuo passo scandisce la guerra
Se il tuo braccio spara sugli affamati
Se dai l’assedio ad acqua, farina e grano
Se radi al suolo erba, papaveri e ulivi
Se il fischio dei proiettili è la tua canzone
Come puoi salutare il volo delle colombe?
Se bombardi la mia chiesa e la mia moschea
Se il tuo Dio è un mercante d’armi
Se profani le mie lapidi nel cimitero
Se lavi i miei morti con la tua polvere
Se il mio sudario è il tuo vessillo
Come puoi ascoltare le mie preghiere?
Se la tua stagione è senza stagione
Se il mio raccolto è il tuo rogo
Se uccidi chi cucina e gli operatori umanitari
Se ferisci il cielo e il mare
Se il mio campo è ostaggio dei tuoi coloni
Come pretendi di versare lacrime?
Se il tuo rimedio è radere al suolo ospedali, scuole e campi
Se il tuo letto è il tuo carro armato
Se il tuo abbraccio è un groviglio di odio
Se il tuo amore è il canto di una cannoniera
Se circondi la mia terra con le tue catene
Come puoi pretendere che essa sia la tua terra?
Traduzione: Raffaella Marzano
Tahar Bekri
La cécité du monde
Si ton cœur est de pierre
Si tes dents sont des crocs
Si ton épaule est sœur des crosses
Si ton doigt est maître de la gâchette
Si ta main ne peut serrer une autre
Comment peux-tu aimer les autres ?
Si ton pas rythme la guerre
Si ton bras tire sur les affamés
Si tu assièges eau farine et blé
Si tu rases herbe coquelicot et olivier
Si le sifflement des balles est ta chanson
Comment peux-tu saluer la volée de colombes ?
Si tu bombardes mon église et ma mosquée
Si ton Dieu est marchand d’armes
Si tu souilles mes stèles dans le cimetière
Si tu laves mes morts avec ta poussière
Si mon linceul est ta bannière
Comment peux-tu entendre mes prières ?
Si ta saison est sans saison
Si ma moisson est ton brasier
Si tu tues les cuisiniers et les humanitaires
Si tu blesses le ciel et la mer
Si mon champ est soumis à tes colons
Comment prétends-tu verser des larmes ?
Si ton remède est raser hôpital école et camp
Si ton lit est ton char
Si ton étreinte est boule de haine
Si ton amour est chant de canonnière
Si tu cernes ma terre de tes chaînes
Comment peux-tu prétendre qu’elle est ta terre ?

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