In questo momento così difficile di isolamento necessario e forzato, di perdita di identità di gruppo, proviamo almeno virtualmente a mantenere insieme la nostra piccola comunità offrendo contenuti nuovi e significativi dal nostro grande archivio. Tutta la “famiglia” di Casa della poesia (poeti, operatori culturali, amici, lettori, appassionati e la redazione di Potlatch) si stringe in un abbraccio virtuale che trova nella poesia una forma di resistenza, di riflessione, di consolazione, d’amore, di aiuto, di lotta e di speranza. Dall’eremo di Casa della poesia, in questa rubrica “la poesia che ci salva”, che coinvolge tanti amici poeti, vi proponiamo “Il leone / Levinja” della slovena Barbara Korun. Vi consigliamo di ascoltare la bella lettura dell’autrice registrata nel corso di Napolipoesia 2010, con i musicisti Massimo Mollo, Andrea Sensale, Ferdinando Gandolfi, Massimiliano del Gaudio. La traduzione è della grande Jolka Milič, mentre la foto di copertina è di Luka Cjuha. Augurandoci di venir fuori presto da questo incubo, invitiamo come farebbe Izet Sarajlić a stare insieme, uniti e a passeggiare almeno in una poesia. Prosegue il nostro impegno per una cultura libera, diffusa, democratica.
Barbara Korun
Il leone
è un leone il mio amore per te. un leone d’oro, un leone
dalla pelle e dagli occhi dorati. mi cammina sempre
accanto e quando mi siedo per riposarmi, si sdraia ai miei
piedi come un cane fedele, devoto. gioco con lui. mi sdraio
tra le sue zampe e lascio che mi rotoli come un cucciolo,
sento con precisione il peso delle sue zampe e i suoi artigli
acuminati. e fiuto l’alito di un animale carnivoro.
adesso sta morendo, il leone d’oro. mi segue sempre più
vacillante e talvolta mi raggiunge nel momento in cui ormai mi
alzo dal giaciglio. intorno al muso tracce di sangue rappreso. giace
sul fianco e mi guarda con il suo sguardo giallo, quasi spento. leone,
dov’è la tua forza? dove si è perduta la tua voce? posso soltanto
sdraiarmi tra le tue stanche zampe e chiudere gli occhi con te.
Traduzione: Jolka Milič
Barbara Korun
Levinja
levinja je moja ljubezen do tebe. zlata levinja, levinja
z zlato kožo in zlatimi očmi. zmeraj hodi ob meni in ko se
usedem, da si odpočijem, leže ob moje noge kot zvest,
vdan pes. igram se z njo. ležem med njene šape in pustim,
da me prekopicuje kot svojega mladiča. natančno čutim
težo njenih šap in ostrino krempljev. in vonjam sapo mesojede
živali.
zdaj umira, zlata levinja. zmeraj bolj se opoteka za
mano in včasih me dohiti šele, ko že vstajam iz
počivališča. okrog gobca strnjeni sledovi njene krvi, leži
na boku in me gleda z rumenim, pojemajočim pogledom.
levinja, kje je tvoja moč? kam se je izgubil tvoj glas? lahko samo
ležem med tvoje utrujene šape in zaprem oči s teboj.
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