In questo momento così difficile di isolamento necessario e forzato, di perdita di identità di gruppo, proviamo almeno virtualmente a mantenere insieme la nostra piccola comunità offrendo contenuti nuovi e significativi dal nostro grande archivio. Tutta la “famiglia” di Casa della poesia (poeti, operatori culturali, amici, lettori, appassionati e la redazione di Potlatch) si stringe in un abbraccio virtuale che trova nella poesia una forma di resistenza, di riflessione, di consolazione, d’amore, di aiuto, di lotta e di speranza. Dall’eremo di Casa della poesia, in questa rubrica “la poesia che ci salva”, che coinvolge tanti amici poeti, non poteva mancare la meravigliosa Chandra Livia Candiani, con una poesia tratta dal libro “Fatti vivo” (Einaudi, 2017), “Dunque direzione e preghiera…“. Le foto sono di Salvatore Marrazzo. Augurandoci di venir fuori presto da questo incubo, invitiamo come farebbe Izet Sarajlić a stare insieme, uniti e a passeggiare almeno in una poesia. Prosegue il nostro impegno per una cultura libera, diffusa, democratica.
Chandra Livia Candiani
*
Dunque direzione e preghiera
sono la stessa cosa
girare i volti verso
quel soffio illogico
di gioia.
Dunque preghiera è piega
dove stanno le briciole di noi
dove scampiamo e siamo,
miracoli del vuoto
sfioritura,
e taglio e artiglio
non servono piú a nulla
c’è solo un borbottio
come di fagioli
un dire del sangue
ci sono ci sono.
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