In questo momento così difficile di isolamento necessario e forzato, di perdita di identità di gruppo, proviamo almeno virtualmente a mantenere insieme la nostra piccola comunità offrendo contenuti nuovi e significativi dal nostro grande archivio. Tutta la “famiglia” di Casa della poesia (poeti, operatori culturali, amici, lettori, appassionati e la redazione di Potlatch) si stringe in un abbraccio virtuale che trova nella poesia una forma di resistenza, di riflessione, di consolazione, d’amore, di aiuto, di lotta e di speranza. Dall’eremo di Casa della poesia, in questa rubrica “la poesia che ci salva”, proponiamo una bellissima poesia di un amico poeta a noi molto caro, Roberto Carifi. La foto di copertina è di Andrea Pecchioli. Augurandoci di venir fuori presto da questo incubo, invitiamo come farebbe Izet Sarajlić a stare insieme, uniti e a passeggiare almeno in una poesia. Prosegue l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
ROBERTO CARIFI
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Non di domando nulla, o Dio,
questa è la mia preghiera,
una richiesta che non chiede,
non vuole questo o quello,
solo che tu mi liberi dal mio volere,
che mi abbandoni al Sentiero
dov’è limpido e chiaro
chi non sceglie,
chi non distingue
e separa dalla notte il giorno
né sopporta che l’ombra
si estingua nella luce
questa è la mia preghiera, o Dio,
che anche la morte mi venga incontro
senza perché, offerta come un fiore.
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