Il mondo antico e quello moderno si incontrano e scontrano nella magistrale poesia del greco Sotirios Pastakas, uno dei poeti ospiti abituali dei progetti di Casa della poesia. Nella sua poesia si contrappongono tradizione e modernità, ironia levantina e senso di morte, la caducità del tempo e della gloria, il dramma del popolo greco e i colori, i profumi, i sapori e la storia del Mediterraneo. La poesia della settimana è tratta da “Isola di Chios” (Multimedia Edizioni, 2023), raccolta di 47 poesie sull’amore doloroso di un uomo di mezza età per una giovane isolana, con l’irriverente richiamo alla tragica esperienza storica (il massacro di migliaia di greci di Chios da parte dell’esercito ottomano). Terzo libro “italiano” di Pastakas, nella collana fatamorgata, è illustrato ancora (dopo la raccolta Monte Egaleo) dall’artista Marco Vecchio. Le belle foto in questa pagina sono di Salvatore Marrazzo e la registrazione realizzata a Casa della poesia nel 2020. Prosegue l’impegno di Potlatch e di Casa della poesia per una cultura libera e condivisa.
Sotirios Pastakas
da: Isola di Chios
9
Ho perso molti chili in pochi giorni.
Non so di preciso quanti, non posso
determinarlo con precisione.
Solo dagli abiti lo intuisco,
dalla banale constatazione degli amici:
“Sei ammalato? Che cosa ti succede?”
Magari la mia patologia avesse qualcuno dei nomi
comuni: diabete, melanoma,
paranoia. Che sia Amore
non lo dicono, è una malattia anche questa,
ma nessuno lo dice.
ΣΩΤΉΡΗΣ ΠΑΣΤΆΚΑΣ
ΝΗΣΟΣ ΧΙΟΣ
9
Έχασα πολλά κιλά μέσα σε λίγες μέρες.
Δεν ξέρω πόσα ακριβώς, τον αριθμό τους
δεν μπορώ με ακρίβεια να τον προσδιορίσω.
Απ’ την ενδυμασία μου μόνον το υποπτεύομαι,
απ’ την κοινή διαπίστωση των φίλων:
«είσαι άρρωστος, τι σου συμβαίνει;»
Μακάρι η πάθησίς μου να ’χε ένα απ’ τα κοινά
ονόματα: διαβήτης, μελάνωμα,
παράνοια. Πώς είναι Αγάπη
δεν το λεν, μια αρρώστια σαν κι αυτή
κανείς δεν την προφέρει.
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