La poesia della settimana è dedicata ad un poeta, un intellettuale, un professore, che abbiamo avuto la fortuna di incontrare da ragazzi prima, da adulti fino a pochi anni fa, Edoardo Sanguineti. La poesia scelta è “Siamo tutti politici (e animali)“. Amato, ma anche detestato, grande poeta e figura emblematica della storia della cultura nel secondo Novecento, ha tenuto insieme la formazione accademica e la carriera nelle università (anche a Salerno), l’impegno nel P.C.I., la sperimentazione neoavanguardistica, le forme più vicine alla tradizione. Lo ricordiamo con gratitudine ed affetto. Potete ascoltare in questa pagina la sua lettura registrata durante il Festival internazionakle di poesia di Medellin, qualche anno fa. Continua l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa che a lui sarebbe piaciuta.
Edoardo Sanguineti
Siamo tutti politici (e animali)
Siamo tutti politici (e animali):
premesso questo, posso dirti che
odio i politici odiosi: (e ti risparmio anche soltanto un parco abbozzo di catalogo
esemplificativo e ragionato): (puoi sceglierti da te cognomi e nomi, e sparare
nel mucchio): (e sceglierti i perché, caso per caso)
ma, per semplificare,
ti aggiungo che, se è vero che, per me (come dico e ridico) è politica tutto,
a questo mondo, non è poi tutto, invece, la politica: (e questo mi definisce,
sempre per me, i politici odiosi, e il mio perché:
amo, così, quella grande politica
che è viva nei gesti della vita quotidiana, nelle parole quotidiane (come ciao,
pane, fica, grazie mille): (come quelle che ti trovi graffite dentro i cessi,
spraiate sopra i muri, tra uno slogan e un altro, abbasso, viva):
(e poi, lo so che non si dice, ma, alla fine, mi sono odiosi e uomini e animali)
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