In questo momento così difficile di isolamento necessario e forzato, di perdita di identità di gruppo, proviamo almeno virtualmente a mantenere insieme la nostra piccola comunità offrendo contenuti nuovi e significativi dal nostro grande archivio. Tutta la “famiglia” di Casa della poesia (poeti, operatori culturali, amici, lettori, appassionati e la redazione di Potlatch) si stringe in un abbraccio virtuale che trova nella poesia una forma di resistenza, di riflessione, di consolazione, d’amore, di aiuto, di lotta e di speranza. Dall’eremo di Casa della poesia, in questa rubrica “la poesia che ci salva”, che coinvolge tanti amici poeti, non poteva mancare un fratello, uno dei primi e più assidui autori di Casa della poesia, Sinan Gudžević, con una poesia che ben lo racconta e lo presenta a chi non lo conosce, “Il doganiere turco / Turski carinik“. Sinan in questi giorni oltre all’epidemia che sta colpendo tutti i paesi europei, si trova a dover affrontare anche il terremoto che ha colpito Zagabria, la città dove vive. La foto di copertina è di Salvatore Marrazzo. Augurandoci di venir fuori presto da questo incubo, invitiamo come farebbe Izet Sarajlić a stare insieme, uniti e a passeggiare almeno in una poesia. Prosegue il nostro impegno per una cultura libera, diffusa, democratica.
Sinan Gudžević
IL DOGANIERE TURCO
Quando Šemso Gudžević
Con tutta la famiglia emigrò in Turchia
(O che tristezza tutta la montagna risuonò dal pianto)
Portò con se
Un’arnia di api
(Non mi piace il miele diceva non lo mangio
che il miele non mi venga neanche in sogno
ma una casa senza api non è una casa)
Alla frontiera turca
Entrò nel treno un doganiere
Visti garanzie passaporti
Poi vide l’arnia
Che cosa è questo
Un’arnia di api disse Šemso
“Arı kovanı” tradusse l’interprete
“Arı kovanı?” disse sorpreso il doganiere
Un’arnia sì non sai cosa sia un’arnia disse Šemso
Sono doganiere da vent’anni
E non ho mai visto
Un’arnia di api alla frontiera
E se non fosse stato per la mia sventura
Di dover emigrare nella tua Turchia
Non l’avresti vista neanche oggi
Traduzione di Sinan Gudžević e Raffaella Marzano
Sinan Gudžević
TURSKI CARINIK
Kad se Šemso Gudžević
S cijelom kućom selio u Tursku
(O te tuge brda su ječala od plača)
Ponio je sa sobom
Jednu košnicu pčela
(Med ne volim govorio je
u snu mi se med ne snio
No kuća bez pčele nije kuća)
Na turskoj granici
Uđe u voz carinik
Vasike garancije pasoši
Pa vidi košnicu
Šta je ovo
Pčela veli Šemso
Arı kovanı prevodi tumač
Arı kovanı pita zabezeknut carinik
Pčela znaš šta je pčela veli Šemso
Dvadeset godina sam carinik
Ali košnicu pčela na granici
Nisam još vidio
E da mene moja muka
Ne nagna u tvoju Tursku
Ni danas je ti ne bi vidio
Leggi di più su Sinan Gudžević
Lascia un commento