Barbara Korun è certamente una delle figure più interessanti della nuova poesia slovena. È stata ospite di molti eventi di Casa della poesia e anche della struttura residenziale, incontrando studenti e docenti delle nostre città. La poesia scelta è “In una nera notte d’estate” nella traduzione della grande Jolka Milič (un vero ponte per più di 70 anni tra Italia e Slovenia, scomparsa di recente). La poesia della Korun è una poesia amorosa, sensuale, intensa, che dà grande risalto al corpo, alla fisicità dei legami e dei rapporti. Scrive la Korun a proposito dell’eterna riflessione sulla poesia femminile: “Il genere sessuale al quale appartengo senza dubbio influisce su come scrivo, anche se ignoro in che modo, essendo io un’entità. Ciò che sono comprende anche il mio sesso, comunque non posso assolutamente togliermelo da dosso, fare finta che non esiste o astrarlo. Nemmeno intendo farlo. (…) la mia femminilità mi eccita più che inquieta. Mi fa piacere (ne godo) e mi rende felice.”
Dopo il bellissimo volume “Voglio parlare di te notte. Monologhi” (Multimedia Edizioni, 2014) sta per uscire proprio in questi giorni il suo nuovo libro italiano “Odore umano”, sempre con Multimedia Edizioni e sempre nella traduzione di Jolka Milič.
Come al solito trovate in questa pagina il testo in italiano, in lingua originale e vi consigliamo di ascoltare la bella lettura dell’autrice registrata nel corso di Napolipoesia 2010. Con Barbara i musicisti Massimo Mollo, Andrea Sensale, Ferdinando Gandolfi, Massimiliano del Gaudio. Le foto sono di Šimen Zupančič. Continua l’impegno di Potlatch e di Casa della poesia per una cultura libera e condivisa.
Barbara Korun
in una nera notte d’estate
in una nera notte d’estate
sono andata nel giardino
a cogliere una rosa per te
ha lottato a lungo
con tutte le sue spine
frusciando con le foglie
adesso attendo
a un angolo della casa
il tuo arrivo
sento
come freme
nelle mie mani
come nell’oscurità
scorre il suo caldo sangue
Traduzione di Jolka Milič
Barbara Korun
v črni poletni noči
v črni poletni noči
sem šla na vrt
utrgat rožo zate
borila se je dolgo
z vsemi svojimi trni
šuštela z listi
zdaj čakam
ob oglu hiše
da prideš
čutim
kako drhti
v rokah
kako v temi
izteka njena
črna vroča kri
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