
Anche questa settimana le due rubriche del lunedì “Casa della poesia incontra la Città” (e ringraziamo la redazione del quotidiano che ci ospita celebrando i 25 anni di Casa della poesia) e l’ormai storica “poesia della settimana” si fondono.
Il viaggio nei poeti incontrati nel corso di venticinque anni di attività di Casa della poesia giunge fino a Giancarlo Majorino, il decano della poesia italiana contemporanea, che ci ha lasciati alcuni giorni fa. Nato a Milano nel 1928, protagonista di quella “generazione degli anni trenta” che metteva insieme alcuni dei più conosciuti nomi della letteratura italiana, è stato un amico storico di Casa della poesia. Vero maestro e amico caro, punto di riferimento per la ricerca poetica in Italia e per le arti e la ricerca culturale in genere e per tanti giovani degli anni ’70 con la curatela di quella straordinaria antologia “Poesia e realtà” pubblicata prima da Savelli e poi ampliata da Tropea. Nostro ospite in tanti eventi, uomo generoso ed elegante, acuto e gentile. Per raccontarlo e ricordarlo abbiamo scelto la poesia “Strâca morta” dedicata alla sua e nostra cara Enrica, compagna di una vita alla quale va l’abbraccio degli “alleati viaggiatori” di Giancarlo.
Giancarlo Majorino
Strâca morta
L’Enrica dorme:
posa la faccia
sul cuscino che torna
petto di mamma
nel buio
in quella calma
avvicina il mento all’intestino
le ginocchia al mento
nell’acqua della stanza
nuotano pesciolini.

Leggi di più su Giancarlo Majorino
Lascia un commento