Torna dopo un periodo di pausa per ragioni tecniche, “la poesia della settimana”, dedicata ad uno dei maggiori scrittori brasiliani del Novecento, Carlos Drummond de Andrade (1902-1987), poeta, prosatore, cronista e critico. La poesia scelta è “Mani congiunte / Mãos Dadas” con la traduzione di Vera Lúcia de Oliveira. Ha scritto di lui Antonio Tabucchi «col coraggio di chi non ha paura della paura, egli passa ad avere paura della vita, del tempo e di ciò che non è più: e la sua paura, così reale e concreta, acquista una venatura metafisica e una smorfia che già non è più ironica né patetica come la lacrima del Pierrot triste; è una solenne malincolia, o se si vuole l’esperienza del dolore dell’uomo contemporaneo». Come al solito potete ascoltare la lettura del poeta e leggere il testo in originale e in traduzione. Prosegue l’impegno di Casa della poesia e di Potlatch per una cultura libera e condivisa.
Carlos Drummond de Andrade
MANI CONGIUNTE
Non sarò il poeta di un mondo caduco.
Non canterò neppure il mondo futuro.
Sono legato alla vita e guardo i miei compagni.
Sono taciturni ma nutrono grandi speranze.
In mezzo a loro, scruto l’enorme realtà.
Il presente è immenso, non allontaniamoci.
Non allontaniamoci troppo, teniamoci per mano.
Non sarò il cantore di una donna, di una storia,
non dirò i sospiri all’imbrunire, il paesaggio visto dalla finestra,
non distribuirò narcotici o lettere di suicida,
non fuggirò alle isole né sarò rapito dai serafini.
Il tempo è la mia materia, il tempo presente, gli uomini presenti,
la vita presente.
Traduzione di Vera Lúcia de Oliveira
Carlos Drummond de Andrade
MÃOS DADAS
Não serei o poeta de um mundo caduco.
Também não cantarei o mundo futuro.
Estou preso à vida e olho meus companheiros.
Estão taciturnos mas nutrem grandes esperanças.
Entre eles, considero a enorme realidade.
O presente é tão grande, não nos afastemos.
Não nos afastemos muito, vamos de mãos dadas.
Não serei o cantor de uma mulher, de uma história,
não direi os suspiros ao anoitecer, a paisagem vista da janela,
não distribuirei entorpecentes ou cartas de suicida,
não fugirei para as ilhas nem serei raptado por serafins.
O tempo é a minha matéria, o tempo presente, os homens presentes,
a vida presente.
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