La prima poesia della settimana di settembre è dedicata ad un grande poeta contemporaneo, nato a Belgrado e immigrato con la famiglia negli Stati Uniti negli anni ’50 e diventato una delle più belle ed originali voci del panorama internazionale, Charles Simic. La poesia scelta è “Fantasmi / Ghosts“. La traduzione, di Nicola Gardini, è tratta dal volume Adelphi “Club Midnight”. La registrazione è stata realizzata nel corso del Dodge Poetry Festival, nel 2008. Ha scritto Simic: “Le parole fanno l’amore sulla pagina come mosche nella calura estiva e il poeta non ne è altro che lo spettatore stupefatto.”. Prosegue l’impendo di Casa della poesia e di Potlatch per una cultuta libera, democratica, condivisa.
Charles Simic
Fantasmi
Il signor Brown ha un aspetto molto migliore
di quando era all’obitorio.
Mi ha portato una grossa carpa
in un giornale macchiato di sangue.
Che strana visita.
Non penso a lui da anni.
Ci sono con lui anche Linda e Sue.
Due evanescenti ricordi, pallidi ed eleganti,
che si tengono per mano.
Anche il loro rossetto è fresco
per quante prove scientifiche si possano trovare
del contrario.
Linda vuol preparare il pesce?
Si volta e guarda in direzione
della cucina mentre Sue
continua a osservarmi dolorosamente.
Non voglio crederci
eppure sono paralizzato dalla paura.
Non so come reagire,
perciò non faccio niente.
Le finestre sono aperte. L’aria è pregna
del profumo delle magnolie.
Gocce di pioggia serale stillano
dalle foglie scure e pesanti.
Faccio un respiro profondo; chiudo gli occhi.
Cari spettri, non credo neppure
che voi siate qui, e allora com’è che
mi state facendo capire
cose che preferirei non sapere proprio adesso?
È il modo in cui guardate al di là di me
quello che deve esser già il mio fantasma,
prima di congedarvi,
all’improvviso come arrivaste,
senza che nessuno di noi rompa il silenzio.
Traduzione: Nicola Gardini
Charles Simic
Ghosts
It’s Mr. Brown looking much better
Than he did in the morgue.
He’s brought me a huge carp
In a bloodstained newspaper.
What an odd visit.
I haven’t thought of him in years.
Linda is with him and so is Sue.
Two pale and elegant fading memories
Holding each other by the hand.
Even their lipstick is fresh
Despite all the scientific proofs
To the contrary.
Is Linda going to cook the fish?
She turns and gazes in the direction
Of the kitchen while Sue
Continues to watch me mournfully.
I don’t believe any of it,
And still I’m scared stiff.
I know of no way to respond,
So I do nothing.
The windows are open. The air’s thick
With the scent of magnolias.
Drops of evening rain are dripping
From the dark and heavy leaves.
I take a deep breath; I close my eyes.
Dear specters, I don’t even believe
You are here, so how is it
You’re making me comprehend
Things I would rather not know just yet?
It’s the way you stare past me
At what must already be my own ghost,
Before taking your leave,
As unexpectedly as you came in,
Without one of us breaking the silence.