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Sylvia Plath: Funghi / Mushrooms. La poesia della settimana (11/2024).

La prima “poesia della settimana” di aprile è dedicata ad una delle voci più potenti e limpide della letteratura americana del Novecento, Sylvia Plath (1932 – 1963), diventata dopo la tragica morte una vera icona del femminismo e una delle voci più potenti, libere e amate della poesia di lingua inglese. Nella sua poesia, scrive Seamus Heaney « suono e senso si alzano come una marea dalla lingua per trascinare l’espressione individuale su una corrente più forte e profonda di quanto l’individuo potesse prevedere». Intensa e di forte impatto emotivo è la poesia scelta, “Mushrooms / Funghi “. La traduzione è di Anna Ravano che ha curato la pubblicazione per Mondadori dell’intera opera poetica. Potete come sempre leggere il testo originale, la traduzione, ma soprattutto ascoltare la voce e la lettura della Plath. Prosegue costante l’opera di proposta e condivisione di Potlatch e di Casa della poesia.

Sylvia Plath

FUNGHI

Nottetempo,
bianchi, discreti,
senza rumore,

i nostri piedi, i nasi
fan loro l’argilla,
si prendono l’aria.

Nessuno ci vede,
ci ferma, ci tradisce;
i granelli fan posto.

Pugni soffici insistono
a spingere gli aghi,
il letto di foglie,

perfino il selciato.
I nostri martelli, i picchiotti
senz’orecchi, senz’occhi,

senza un filo di voce,
allargano crepe,
spingon su per i fori.

Di acqua viviamo,
di briciole d’ombra,
garbati, chiediamo

pochissimo, nulla.
Quanti siamo!
Quanti!

Siamo mensole,
tavoli, siamo miti,
mangerecci,

sgomitiamo e spingiamo
anche senza volere.
Ci moltiplichiamo:

ora di domattina
erediteremo la terra.
Siamo già sulla soglia.

13 Novembre 1959

Traduzione: Anna Ravano


Sylvia Plath

MUSHROOMS

Overnight, very
Whitely, discreetly,
Very quietly

Our toes, our noses
Take hold on the loam,
Acquire the air.

Nobody sees us,
Stops us, betrays us;
The small grains make room.

Soft fists insist on
Heaving the needles,
The leafy bedding,

Even the paving.
Our hammers, our rams,
Earless and eyeless,

Perfectly voiceless,
Widen the crannies,
Shoulder through holes. We

Diet on water,
On crumbs of shadow,
Bland-mannered, asking

Little or nothing.
So many of us!
So many of us!

We are shelves, we are
Tables, we are meek,
We are edible,

Nudgers and shovers
In spite of ourselves.
Our kind multiplies:

We shall by morning
Inherit the earth.
Our foot’s in the door.

13 November 1959

Leggi di più su Sylvia Plath

Apr 1, 2024Sergio Iagulli
Abdulah Sidran: Pianeta Sarajevo / Planeta SarajevoGianluca Paciucci: Per Abdulah Sidran

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Sergio Iagulli

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1 year ago La poesia della settimanafemminismo, la poesia della settimana, Poesia americana, Poesia negli Stati Uniti, poesia statunitense del Novecento, Sylvia Plath600
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