In questo momento così difficile di isolamento necessario e forzato, di perdita di identità di gruppo, proviamo almeno virtualmente a mantenere insieme la nostra piccola comunità offrendo contenuti nuovi e significativi dal nostro grande archivio. Tutta la “famiglia” di Casa della poesia (poeti, operatori culturali, amici, lettori, appassionati e la redazione di Potlatch) si stringe in un abbraccio virtuale che trova nella poesia una forma di resistenza, di riflessione, di consolazione, d’amore, di aiuto, di lotta e di speranza. Dall’eremo di Casa della poesia, in questa rubrica “la poesia che ci salva”, che coinvolge tanti amici poeti, non poteva mancare Juan Vicente Piqueras, uno dei primi poeti ad aderire al progetto di Casa della poesia, con “Traslochi Società anonima / Mudandas S.A.“, una poesia dedicata a Raffaella Marzano, a Borges (scusate l’accostamento irriverente) e ai traduttori che non tradiscono. La foto di copertina è di Salvatore Marrazzo. Augurandoci di venir fuori presto da questo incubo, invitiamo come farebbe Izet Sarajlić a stare insieme, uniti e a passeggiare almeno in una poesia.
Juan Vicente Piqueras
TRASLOCHI SOCIETÀ ANONIMA
a Borges, a Raffaella Marzano
e ai traduttori che non tradiscono
Sono una tribù strana dispersa per il mondo
perché spostano il mondo.
Portano mondi da una lingua all’altra.
Ecco il loro mestiere.
Fanno nevicare in arabo,
cambiano il nome al mare,
portano cammelli dal Sahara in Svezia,
fanno sì che don Chisciotte cavalchi Ronzinante
dalla Mancha alla Manciuria.
Fanno cose strane, pressappoco impossibili.
Dicono nella propria lingua
cose che mai quella lingua aveva detto prima,
cose che nemmeno sapeva di poter dire.
Sono nati da un crollo, accaduto a Babele,
e da un sogno: che un giorno
le anime oggi agli antipodi,
si conoscano, si capiscano e si amino.
Sono una tribù muta:
danno la loro voce ad altre voci.
Sono diventati invisibili a forza d’umiltà.
Per secoli il loro lavoro fu anonimo.
Loro che vivono di nomi e tra i nomi,
non avevano un nome.
Nella liturgia della letteratura
vengono trattati come chierichetti.
Sono invece pontefici: quelli che tendono i ponti
tra le isole di lingue lontane, quelli che sanno
che tutte le lingue sono straniere,
che tutto tra noi è traduzione.
Sono una tribù strana sparsa per il mondo
perché stanno spostando il mondo,
perché stanno salvando il mondo.
Traduttore: Raffaella Marzano
Juan Vicente Piqueras
MUDANZAS S.A.
a Borges, a Raffaella Marzano
y a los traductores que no traicionan
Son una tribu extraña dispersa por el mundo
porque mudan el mundo.
Trasladan mundos de una lengua a otra.
Ése es su oficio.
Hacen nevar en árabe,
cambian el nombre al mar,
llevan camellos del Sahara a Suecia,
hacen que don Quijote cabalgue a Rocinante
de La Mancha a Manchuria.
Hacen cosas extrañas, casi casi imposibles.
Dicen en su lengua cosas
que jamás esa lengua había dicho antes,
cosas que no sabía que pudiera decir.
Nacieron de un derrumbe, ocurrido en Babel,
y de un sueño: que un día
las almas hoy antípodas
se conozcan, se entiendan y se amen.
Son una tribu muda:
dan su voz a otras voces.
Se hicieron invisibles a fuerza de humildad.
Durante siglos su labor fue anónima.
Ellos, que viven de nombres y entre nombres,
no tenían un nombre.
En la liturgia de la literatura
son tratados como los monaguillos.
En cambio son pontífices: los que tienden los puentes
entre las islas de lenguas lejanas, los que saben
que todas las lenguas son extranjeras,
que entre nosotros todo es traducción.
Son una tribu extraña dispersa por el mundo
porque están mudando el mundo,
porque están salvando el mundo.
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