Anche questa settimana le due rubriche del lunedì “Casa della poesia incontra la Città” (e ringraziamo la redazione del quotidiano che ci ospita celebrando i 25 anni di Casa della poesia) e l’ormai storica “poesia della settimana” si fondono.
Tanti nel corso di questi venticinque anni i poeti italiani presenti nei progetti di Casa della poesia. Antonella Anedda, nata a Roma, di origini sarde, è certamente una delle voci poetiche più intense, belle ed importanti del nostro paese. Per rappresentare la sua poesia, tra le poche di respiro autenticamente europeo, originale ed estranea a scuole e tendenze, inconfondibile e libera, impegnata e densa di compassione, abbiamo scelto “Se ho scritto è per pensiero” dalla raccolta Notti di pace occidentale, pubblicato da Donzelli a Roma nel 1999. Abbiamo l’onore e la fortuna di avere Antonella Anedda tra i poeti amici di Casa della poesia. Ha scritto di lei Franco Loi: «E la scrittura di Antonella è come lei stessa, vigorosa, gentile e insieme così penetrante e suasiva come una voce, lievitante e facile a dissolversi nell’aria sino a stupefare della realtà che rimane».
Vi invitiamo ad ascoltare la sua lettura. La registrazione è stata realizzata a Casa della poesia nel 2007. Le foto sono dell’archivio di Casa della poesia. Continua il nostro impegno per la diffusione della poesia e per una cultura libera e condivisa.
Antonella Anedda
Se ho scritto è per pensiero
a M.M.
Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell’ombra della sera
per la sera che di colpo crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta a una ringhiera
per l’attesa marina – senza grido – infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare più sola nell’enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi, mia la luce deserta
– da brughiera –
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso e la parola bosco
trema più fragile del bosco, senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.
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da: Notti di pace occidentale, Donzelli, Roma 1999
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