Anche questa settimana le due rubriche del lunedì “Casa della poesia incontra la Città” (e ringraziamo la redazione del quotidiano che ci ospita celebrando i 25 anni di Casa della poesia) e l’ormai storica “poesia della settimana” si fondono.
Tra gli incontri straordinari nel corso di questi venticinque anni, quello con Josip Osti, che ci riempie oggi di gioia e di lacrime. La gioia è dovuta all’aver incontrato e aver ricevuto l’amicizia di uno dei più grandi poeti europei contemporanei, lacrime per la perdita avvenuta pochi giorni fa, dopo una lunga malattia alla quale aveva resistito con coraggio e sempre scrivendo. Josip Osti era come un fratello per noi, e noi per lui “la mia famiglia italiana”. Un gigante della poesia europea, un uomo meraviglioso. Seguendo i passi di Izet Sarajlć, Josip era un poeta dell’amore, meravigliose le sue poesie amorose, sensuali, ma anche cariche di ironia, e come Sarajlić aveva dovuto raccontare, facendosene carico, la dissoluzione del suo paese, la guerra, il disintegrarsi di un mondo e di una lingua. Nato a Sarajevo era poi diventato cittadino sloveno assumendone anche la lingua. Tante le occasioni vissute insieme, tante letture, partecipazioni a festival, presentazioni (abbiamo avuto l’onore di pubblicare 5 suoi libri), viaggi. Indimenticabile il brindisi una mattina con un bicchiere di poderoso teran nel “giardino magico” della sua casa di Tomaj, dove ogni oggetto, ogni angolo raccontava di lui, delle sue mani, delle sue passioni, delle sue visioni. Non potremo dimenticare Josip e faremo di tutto per poterlo ricordare a tutti gli amanti della poesia. Amico caro, “albero che cammina, corre vola”, come tu hai scritto “l’amore mi ha fatto poeta” e di quell’amore siamo e saremo testimoni.
Con Josip Osti, Renato Costarella al pianoforte e Valerio Iaccio al violino. La registrazione è stata realizzata a Casa della poesia nel 2004. La traduzione è di Jolka Milič. La foto di copertina “Josip Osti nel cortile giardino di Casa della poesia” è di Salvatore Marrazzo.
Josip Osti
L’amore mi ha fatto poeta
L’amore mi ha fatto poeta…
L’amore che con una velenosa freccia
d’oro nella prima gioventù mi ha trafitto
il cuore aprendo una inguaribile ferita,
in cui cresce un cristallo nero dagli orli
aguzzi. Un cristallo, bello e doloroso,
che brilla al bivio dell’anima e del corpo.
E mi indica la strada, per la quale ritorno
di continuo là, da dove veramente non sono
mai partito. Nella città natìa e nel tempo
dell’infanzia. Nella preistoria dei miei amori…
L’amore mi ha reso poeta…
L’amore che mi ha dato la forza di non dormire
una notte dopo l’altra, bensì di scrivere nel
diario dell’insonnia migliaia di poesie tristi sulla
vita e, spero, almeno una poesia allegra
sulla morte.
Traduzione: Jolka Milič
Josip Osti
Ljubezen me je naredila pesnika
Ljubezen me je naredila pesnika…
Ljubezen, ki mi je s strupeno zlato
puščico v zgodnji mladosti prebodla
srce in odprla neozdravljivo rano,
v kateri se razrašča èrn kristal
z ostrimi robovi. Kristal, lep in boleč,
ki se blešči na križišču duše in telesa.
In mi kaže pot, po kateri se nenehno
vračam tja, od koder pravzaprav nikdar
nisem odšel. V rojstno mesto in v čas
otroštva. V prazgodovino mojih ljubezni…
Ljubezen me je naredila pesnika…
Ljubezen, ki mi je dala moči, da ne spim
noč za nočjo ter v dnevnik nespečnosti
zapišem na tisoče žalostnih pesmi o
življenju in, upam, vsaj eno veselo pesem
o smrti.