Anche questa settimana le due rubriche del lunedì “Casa della poesia incontra la Città” (e ringraziamo la redazione del quotidiano che ci ospita celebrando i 25 anni di Casa della poesia) e l’ormai storica “poesia della settimana” si fondono.
Tony Harrison è nato a Leeds nel 1937. È certamente uno dei poeti di lingua inglese più letti ed amati nel mondo, autore di numerosi libri di poesia, testi teatrali, film-poems per il cinema e per la televisione. Ha svolto un importante lavoro di poeta inviato di guerra per il Guardian in Iraq, Bosnia ed altre aree difficili del mondo. In traduzione italiana sono usciti tre suoi libri, tutti da Einaudi: v. e altre poesie (1996), In coda per Caronte (2003) e Vuoti (2008). Nel novembre del 2004 la rivista «Poesia» gli ha dedicato un fascicolo presentando altre traduzioni e nell’ottobre del 2005 «Il Caffè Illustrato» ha pubblicato integralmente I Segugi di Ossirinco, testo teatrale in versi messo in scena per la prima volta nel 1988, al teatro di Delfi. Nel 2017 la rivista “Poesia” gli dedica un numero in occasione dei suoi 80 anni. Abbiamo la fortuna e l’onore di avere Tony Harrison tra gli amici più affezionati del progetto di Casa della poesia in Italia e all’estero. Ospite generoso e compagno di viaggio straordinario, Harrison, famoso ed apprezzato in tutto il mondo, ci ha offerto in questi anni letture memorabili. Vi proponiamo una delle sue poesie più note e a lui più care “Long Distance / Interurbana“. La traduzione è di Massimo Bacigalupo. Potete leggere la versione originale, la traduzione e ascoltare l’intensa lettura del poeta registrata nel corso di Napolipoesia nel 2002. Prosegue l’impegno di Potlatch e di Casa della poesia per una cultura libera e condivisa.
TONY HARRISON
Interurbana
II
Per quanto mia madre fosse morta da due anni
papà teneva le sue pantofole a scaldare sul fornello,
metteva dalla sua parte del letto la boule
e le rinnovava la tessera dell’autobus.
Non potevi fargli un’improvvisata, dovevi avvertire.
Si prendeva un’ora per avere il tempo
di togliere d’attorno le cose di lei e sembrare solo
come se il suo amore acerbo fosse un delitto.
Non poteva rischiare lo scontro con la mia incredulità,
per quanto certo di sentire da un momento all’altro la chiave
girare nella toppa arrugginita e liberarlo dal dolore.
Sapeva che lei era solo uscita un attimo a comprare il tè.
Per me la vita finisce con la morte, e basta.
Non siete usciti a fare la spesa tutti e due;
però nel nuovo taccuino di pelle nera c’è il tuo nome
e il numero staccato che ancora chiamo.
Traduzione: Massimo Bacigalupo
(da: Tony Harrison, “V e altre poesie”, Einaudi)
TONY HARRISON
Long Distance
II
Though my mother was already two years dead
Dad kept her slippers warming by the gas,
put hot water bottles her side of the bed
and still went to renew her transport pass.
You couldn’t just drop in. You had to phone.
He’d put you off an hour to give him time
to clear away her things and look alone
as though his still raw love were such a crime.
He couldn’t risk my blight of disbelief
though sure that very soon he’d hear her key
scrape in the rusted lock and end his grief.
He knew she’d just popped out to get the tea.
I believe life ends with death, and that is all.
You haven’t both gone shopping; just the same,
in my new black leather phone book there’s your name
and the disconnected number I still call.
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