Proseguiamo il nostro viaggio con un piccolo gioiello “in video”. Nel 2010, nel corso di “La poesia resistente! Napolipoesia”, Jack Hirschman lesse alcune sue traduzioni di poeti italiani che ora noi condivideremo nel corso di questo anno. È appena stato celebrato il centenario della nascita di Rocco Scotellaro (1923-1953), un poeta da Hirschman molto amato, uno dei più grandi e sottovalutati poeti italiani del secondo Novecento, e che lui per primo (forse unico) ha tradotto negli Stati Uniti. Proponiamo allora la sua traduzione e la sua lettura di “Le tombe le case / The graves the houses“. Al pianoforte c’è Gaspare Di Lieto, la foto di copertina è di Salvatore Marrazzo. Far incontrare poeti, trasportare poesia da una lingua all’altra è da sempre uno degli obiettivi di Casa della poesia. Continua l’impegno di Potlatch e di Casa della poesia per una cultura libera, democratica, condivisa.
Rocco Scotellaro
Le tombe le case
Le tombe le case…
cuore cuore
oltre non ti fermare.
Il fumo dei camini
nell’aria bagnata
il passo dei nemici
bussano alla tua porta, proprio.
Cuore cuore
oltre non ti fermare.
Le tombe le case.
novembre è venuto,
la campana: è mezzogiorno
è lo scherzo del tempo.
I morti non possono vedere
la mamma è cieca presso il focolare.
Cuore cuore
oltre non ti fermare.
Le tombe le case,
dirsi addio e rimandare
l’amore ad altra sera.
Come le mosche moribonde ai vetri
scorrono ai cancelli i prigionieri,
è sempre chiuso l’orizzonte.
Quanti non hanno che sperare!
cuore, non ti fermare.
Le tombe le case,
è il dieci di agosto
che abbiamo scasato.
Che fanno dove abitavamo?
Negli alberghi girano le chiavi?
I miseri, i buoni
son dannati ai traslochi?
Le donne ebree gridano sui massi
del tempio rovinato.
Quanti non hanno chi pregare!
cuore, non ti fermare.
Le tombe le case
uomini curvi, donne aggrovigliate
si confessano alle inferriate
della Ricevitoria del lotto.
L’anima mia
è in questo respiro
che mi riempie e mi vuota.
Cosa sarà di me?
Cosa sarà di noi?
Per chi vuol camminare
dalle tombe alle case
dalle case alle tombe
grida nei cantieri
grida ai minatori
cuore, non ti fermare.
Rocco Scotellaro
The graves the houses
The graves the houses…
heart heart
don’t stop going on.
Chimney-smoke
in the dank air;
the enemies’ steps:
they’s beating on your door, really.
Heart heart
don’t stop going on.
The graves the houses,
November’s here,
the churchbell: it’s noon,
a joke of the weather.
The dead can’t see,
mama’s blind besides the fireplace.
Heart heart
don’t stop going on.
The graves the houses,
say goodbye and put love off
for another evening.
Like flies dying on the windowpanes
the prisoners rush to the gates
but the horizon’s always closed.
How many have nothing but hope?
Heart, don’t stop going on.
The graves the houses,
it was August 10th
we were removed.
What are they doing back there?
Are keys turning in the hotels?
Are the poor and good people
doomed to be shuffled around?
The Jewish women are wailing on the rocks
of the ruined temple.
So many have no one to pray to!
heart, don’t stop going on.
The graves the houses,
bent men, huddling women
confessing at the gratings
of lottery windows.
My soul
is in this breath
which fills and empties me.
What’s gonna happen to me?
What’s gonna happen to us?
For whoever wants to go
from the graves to the houses
from the houses to the graves
cry out to the shipyards
cry out to the miners
heart, don’t stop going on.
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